Nel Milan chi comanda veramente? Nemmeno i disastri dell’ultima stagione hanno portato consiglio (Tuttosport)

L'edizione odierna del giornale: "Anche Massimiliano Allegri avrebbe intuito sin da subito che qualche cortocircuito è ancora presente nelle scelte societarie".

Ibrahimovic Milan Braida Furlani

Milano 11/04/2024 - Europa League / Milan-Atalanta / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Zlatan Ibrahimovic-Giorgio Furlani

Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic, Igli Tare e adesso anche Adriano Galliani: il Milan ha letteralmente fatto il pieno di personalità ingombranti (per non parlare di Massimiliano Allegri in panchina). Manca solo l’ufficialità, ma ormai è notizia quasi certa: l’ex amministratore delegato dell’era Berlusconi tornerà nel club in qualità di super-consulente. E Tuttosport, in un articolo a cura di Stefano Pasquino, si domanda: chi sarà davvero a detenere le redini del Diavolo?

Tuttosport: Milan, chi comanda veramente? Il focus

L’edizione odierna del giornale comincia scrivendo:

“Le ossa, Igli Tare, se l’è fatte con Claudio Lotito alla Lazio. Ma lì – quanto meno – la catena di comando era unidirezionale. Al Milan così non è (ancora), nonostante i disastri combinati nell’ultima stagione avrebbero dovuto portare consiglio. E anche Massimiliano Allegri, l’uomo forte scelto per riportare il club là dove dovrebbe stare sempre (ovvero in Champions League), avrebbe intuito sin da subito che qualche cortocircuito è ancora presente nelle scelte societarie”.

“A dimostrarlo le parole di Giovanni Branchini, suo procuratore, qualche sera fa a Sky, quando ancora la telenovela Jashari appassionava gli amanti del calciomercato. «Non pensiate che Max dia le dimissioni se Jashari non viene al Milan. Siete così sicuri sia una richiesta così ferma e insistente da parte di Allegri? È stato proposto e ha superato il vaglio. Non sono neanche così sicuro che dentro la società siano tutti così d’accordo su questa operazione». Quest’ultima affermazione – detta da un agente Fifa che mai parla a caso – sembra la fotografia di una società dove si fatica a marciare tutti nella stessa direzione”, sottolinea Tuttosport.

Poi continua:

“Non è un segreto che Giorgio Furlani, ad del club, avesse apparecchiato con il Torino l’operazione Ricci già in primavera con Urbano Cairo. E che Allegri, pur apprezzando il valore di un giocatore che è nel giro della Nazionale, avrebbe voluto un centrocampista dalle caratteristiche differenti (Xhaka) il che avrebbe creato qualche “mal di pancia” con Tare, arrivato però troppo tardi perché finito nella ragnatela dei casting che hanno paralizzato l’area tecnica per almeno un paio di mesi. A scoperchiare definitivamente il vaso è stato – come spesso accade nella storia – un “topolino”. Questi risponde all’identikit di Mattia Liberali, trequartista classe 2007, che Tare aveva dato al Catanzaro a titolo gratuito con il 50% sulla rivendita. A impedire al ragazzo di prendere l’aereo per Lamezia Terme (dopo aver già svolto le visite mediche…) è stato il niet di Furlani, attratto dalla offerta del Torino più remunerativa per il Milan.

Poco importa chi prevarrà nel braccio di ferro e chi – a posteriori – avrà avuto ragione nella vicenda, ma il quadro che emerge da questa pantomima, un inedito nella storia del Milan, è quella di una società con almeno due teste sul mercato (perché pure Allegri ha voce in capitolo): da una parte Tare, dall’altra Furlani che non si limiterebbe a custodire il portafoglio del club e indicare il budget per le varie operazioni, ma – grazie ai contatti e le amicizie cementate negli ultimi anni – vuole indirizzare scelte che, in teoria, spetterebbero al direttore sportivo preso proprio per colmare un’evidente lacuna nell’organico dirigenziale”.

E ora, cosa succede con l’arrivo di Galliani (si presume suggerito da Ibra)?

“Come se non bastasse, pur in una posizione apparentemente più defilata, muove i suoi tentacoli sempre Zlatan Ibrahimovic, consigliere però molto ascoltato da Gerry Cardinale che del club è il proprietario. Lo svedese sarebbe lo sponsor dell’idea di riportare Adriano Galliani al Milan nel ruolo di super-consulente.

La data chiave è il 9 settembre quando dovrà celebrarsi il closing tra il Monza e la nuova proprietà americana. In caso di matrimonio, l’ad sarebbe liberato dai compiti con il club brianzolo e potrebbe accettare la proposta arrivata dal proprietario del Milan. Sarebbe pure lui un “advisor” legato a RedBird e dovrebbe occuparsi di rapporti con le istituzioni (ma in Lega ci sarebbe già Scaroni, a meno che il presidente non accetti di venir “confinato” al dossier legato allo stadio) e di relazioni diplomatiche con i grandi club anche se, visti i rapporti solidissimi tra Galliani e moltissimi agenti Fifa, risulta difficile pensare che il super consulente non abbia pure voce sul mercato. Non ditelo a Tare, però”, conclude Tuttosport.

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