C’era una volta il modello Barcellona: ora è passato dall’Unicef a farsi sponsorizzare dal Congo (El Paìs)

"Gli stessi che criticavano i soldi provenienti dal Qatar ora sono grati che provengano da un posto violento e corrotto. Il Barcellona opera come un'azienda a conduzione familiare, come piace a Laporta"

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Mg Barcellona (Spagna) 12/03/2024 - Champions League / Barcellona-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Joan Laporta

Il Barcellona ha firmato un accordo di sponsorizzazione con la Repubblica Democratica del Congo: 44 milioni di euro in 4 anni, 11 milioni di euro l’anno. “Il fine giustifica i mezzi” per le casse sempre precarie del club, scrive El Paìs. Perché questo è un accordo “con un Paese in cui alcuni dei diritti più elementari vengono violati, dove l’esodo e la carestia sono significativi e dove i viaggi sono scoraggiati a causa dei livelli di corruzione e violenza”.

“Uno scenario difficile da assimilare per un’organizzazione che vanta un’identità progressista, di essere più di un club e della sua partnership con l’Unicef”.

“Le stesse persone che criticavano i soldi provenienti dal Qatar ora sono grate che provengano dalla Repubblica Democratica del Congo – continua il quotidiano spagnolo – Il Barcellona opera come un’azienda a conduzione familiare, come piace a Laporta. La passione di Laporta per lo sport è imposta come una religione al Barcellona. Non è facile supervisionare una gestione che sfugge a qualsiasi controllo e spaventa i dirigenti più professionali, mentre allo stesso tempo firma sponsorizzazioni uniche come quelle con Nike e Spotify”.

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