Il nuovo Napoli non nascerà sulle macerie, ora Conte può affidarsi a due titolari per ruolo (Gazzetta)
C’è stato un Napoli costruito attorno a Maradona, mentre ora girerà tutto intorno a De Bruyne, che avrà il compito di portare gli azzurri verso un'altra dimensione.

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Il Napoli è, insieme al Como, la squadra di Serie A che finora ha speso di più sul mercato. Antonio Conte aveva bisogno necessariamente di nuovi calciatori all’altezza e capaci di essere alternati con i titolari della scorsa stagione senza perdere la qualità.
Il nuovo Napoli non nascerà sulle macerie, ora Conte può contare su due titolari per ruolo
Vincenzo D’Angelo scrive sulla Gazzetta dello Sport:
C’è stato un Napoli che è stato leggenda, costruito attorno al mito di Diego Armando Maradona. Due scudetti in quattro stagioni (1987-1990), con l’accoppiata tricolore-Coppa Italia nel 1986-87. E si sono alternati giocatori straordinari accanto al re: da Giordano a Careca, da Bagni ad Alemao, da Romano a Zola, con Carnevale e Ferrara sempre accanto a Diego, anche nella notte dell’unico trionfo internazionale, con la Coppa Uefa alzata a Stoccarda nel 1989. È passata un’eternità e la società è stata anche ricostruita dopo un fallimento e da quella notte buia è nato il nuovo Napoli di Aurelio De Laurentiis, capace di crescere stagione dopo stagione, di collezionare partecipazioni in Champions e poi di vincere due scudetti nelle ultime tre stagioni.
Si può creare un paragone tra il Napoli campione d’Italia con Luciano Spalletti e l’ultimo di Antonio Conte:
E con quello che sta nascendo, che ha tutto il necessario per provare infilarsi nella storia vincente del club. Il primo Napoli di Conte è nato sulle macerie di una scellerata gestione post scudetto. E Antonio fu chiamato proprio per resettare tutto e ricostruire. Rispetto all’orchestra creata da Spalletti, Conte si è ritrovato senza la qualità di Zielinski e Elmas, senza il dominante Osimhen e con un Kvara a mezzo servizio: il georgiano aveva la testa altrove, non era più il meraviglioso talento che aveva incantato l’Italia nella stagione del debutto. E poi, il tecnico salentino ha dovuto lavorare sulla testa di una squadra che aveva chiuso al decimo posto e con una difesa colabrodo, per ridare innanzitutto sicurezza e solidità.
Ha trovato in Buongiorno quel sostituto di Kim mai arrivato e poi si è goduto un Napoli più forte fisicamente e pure più operaio. Con McTominay stella polare verso un titolo inaspettato. Adesso, invece, il Napoli sta costruendo un vero top team, con due titolari per ruolo e con l’obiettivo di provare non solo a bissare lo scudetto, ma anche di arrivare fino in fondo in Coppa Italia e di provare a vincere la Supercoppa. E che vuole fare un percorso emozionante in Champions. Tutto girerà attorno a Kevin De Bruyne, il fuoriclasse che dovrà portare il progetto su una nuova dimensione.