De Laurentiis può dormire sonni tranquilli: il Napoli è la big messa meglio in Serie A per il mercato (Gazzetta)

Dopo l’emergenza Covid, il club ha riportato 80 milioni di profitti nel 2022-23 e altri 63 nel 2023-24. Al 30 giugno 2024 aveva un patrimonio netto di 212 milioni e liquidità per 210.

Napoli De Laurentiis

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Fino ad ora, nessuno in Serie A ha speso quanto il Como in questa sessione estiva (112 milioni). Tra le big del massimo campionato italiano, è il Napoli il club messo meglio e che può spendere di più, secondo un’analisi della Gazzetta dello Sport.

Il Napoli è la big messa meglio in Serie A per il mercato

Il quotidiano scrive nell’edizione odierna:

Il Napoli è il club messo meglio. De Laurentiis ha sempre mobilitato grandi cifre nelle campagne trasferimenti (150 milioni l’anno scorso), autofinanziate grazie a una costante valorizzazione del talento. Dopo l’emergenza Covid, il club azzurro ha riportato 80 milioni di profitti nel 2022-23 e altri 63 nel 2023-24. Il bilancio al 30 giugno 2025, invece, dovrebbe registrare una perdita, a causa della mancata partecipazione alle coppe europee. La maxi-cessione di Kvaratskhelia a gennaio (70 milioni) ha, però, mitigato il rosso. In ogni caso, De Laurentiis può dormire sonni tranquilli, dal momento che il Napoli esibiva al 30 giugno 2024 un patrimonio netto di 212 milioni e liquidità per 210. Sarà un altro mercato scoppiettante. Investimenti ipotizzati nell’ordine dei 200 milioni, che dovranno essere bilanciati dalle cessioni di Osimhen e di almeno una decina di giocatori non titolari messi sul mercato.

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UNO SCUDETTO SFIORATO PER ANNI – A dicembre 2014 il Napoli vince la sua seconda Supercoppa italiana, superando di nuovo la Juventus, stavolta ai rigori, in quel di Doha: è l’unico squillo della stagione. Eliminata nei preliminari di Champions, la squadra disputa l’Europa League dove arriva in semifinale e in campionato chiude con un dimenticabile quinto posto. A causa dei minori premi Uefa e di minori plusvalenze – la più cospicua è di 9,34 milioni per la vendita di Fernandez – il bilancio chiude in rosso: -13,07 milioni. Va via Bigon, il cui posto è preso da Cristiano Giuntoli, uno degli artefici del miracolo Carpi, salito in soli cinque anni dalla D alla A. E lascia anche Benitez, sostituito da Maurizio Sarri, emerso all’Empoli per poca spesa e tanta resa e che resterà tre anni sulla panchina azzurra.

Il triennio va così così in Europa – ottavi di Champions e due sedicesimi di Europa League – e ottimamente in campionato, ma manca sempre quel soldo per fare una lira: secondo, terzo e ancora secondo posto. Soprattutto l’ultima stagione, la 2017-2018, è un lungo testa a testa con la Juventus, finito tra le polemiche per una ingiustificabile decisione dell’arbitro Orsato, favorevole ai bianconeri, nella trasferta contro l’Inter. E i conti? Il saldo del triennio è positivo per 57,02 milioni, nonostante due annate negative: il 2015-2016 e il 2017-2018 per 3,21 e 6,37 milioni. A far pendere positivamente la bilancia sono i 66,6 milioni di utili del 2016-2017, che polverizzano ogni record del Napoli: gli 86 milioni di plusvalenza per la vendita di Higuain alla Juventus gonfiano gli utili e il fatturato, che supera i 305 milioni.

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