Il Mondiale per Club penalizza le casse di chi, come Napoli e Barcellona, non è stato ammesso (Paìs)
"No, non è gratis come dicono. Qualcuno paga sempre, e non è chi organizza o partecipa. Ma la colpa è anche di noi consumatori ossessivi di calcio"

President of FIFA Gianni Infantino speaks next to the trophy during the 2025 FIFA Club World Cup Draw ceremony in Miami on December 5, 2024. (Photo by Giorgio VIERA / AFP)
Per il Paìs “l’immagine che meglio definisce il Mondiale per Club in California è quella della Juventus nello Studio Ovale, in piedi dietro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump mentre dichiarava guerra all’Iran, faceva commenti transfobici e criticava l’immigrazione clandestina”. Per il giornale spagnolo se “Trump è una faccia della medaglia in questa competizione. L’altra potrebbe essere Mohammed Bin Salman, il principe saudita, promotore della competizione tramite Dazn, nella quale ha investito 1 miliardo di euro in cambio di una quota del 10% nella società”.
“Ed è anche gratis, ha proclamato Florentino Pérez ore dopo, riferendosi al torneo, in piedi sul campo e in una di quelle rare epifanie giornalistiche a cui si presta il presidente del Real Madrid. Gratis per gli spettatori. E probabilmente anche inutile, se ignorassimo la smania dei club di guadagnare di più per pagare una festa finanziata per anni da banche, fondi di investimento, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Ma dobbiamo essere leali, e questa competizione risponde anche al nostro appetito insaziabile. Appassionati di calcio, come ha detto Santiago Segurola al talk show El Món a Rac 1 lunedì scorso, riassumendo l’incontrollabile compulsività con cui ormai consumiamo tutto ciò che riguarda questo sport”.
“Il primo è gratis”, si avvertiva nei film degli anni ’80 sul pericolo degli spacciatori con gli adolescenti (come se il problema fossero i soldi e non gli effetti della droga). E vedremo quanto costerà il secondo, perché sappiamo tutti che qualcuno paga sempre la festa: quasi mai chi la organizza. Per ora, possiamo solo immaginare il prezzo che avrà sulla salute dei giocatori, sull’organizzazione delle squadre, su coloro che non avranno entrate extra per costruire le proprie squadre nelle altre competizioni perché non saranno presenti al torneo pur essendo i campioni dei loro paesi (Napoli, Liverpool, Barcellona). Naturalmente, chi vince si porta a casa 125 milioni di dollari, l’alfa e l’omega di questa storia in cui il colore del denaro traspare nettamente, pur essendo gratuito”.