Gattuso ci guarda, sa perfettamente cosa pensiamo di lui, ha letto tutto (Corsera)

I cronisti lo salutano con affetto: “ciao Rino, Rino bello”. L'Italia è messa così: La Russa, l'oppositore di Gattuso, voleva Zenga ct

Gattuso

Dc Roma 19/06/2025 - presentazione Commissario Tecnico Nazionale di Calcio / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Rino Gattuso

Gattuso ci guarda, sa perfettamente cosa pensiamo di lui, ha letto tutto (Corsera)

“Siamo messi così, l’unica cosa è stargli vicino”. Un titolo che è un quadro. È quello scelto dal Corriere della Sera per l’articolo di Fabrizio Roncone che racconta la mattinata dello stato maggiore della Nazionale, la conferenza di Gattuso, e rende perfettamente il clima di mestizia che pervade tutti noi che amiamo quella maglia.

Il passaggio sulle parole di Gravina merita di essere assaporato con calma:

Gravina, intanto, è già partito con un discorsetto di circostanza. Cosa ci può dire? Che Gattuso è l’allenatore più giusto, più azzeccato, e che è stato scelto «con profonda convinzione», e non — come sappiamo — perché di notte, mentre guardava gli azzurri arrancare pure con la Moldova, Claudio Ranieri gli spedì un whatsapp, tirandosi fuori dalla trattativa. Persino oggi, Gravina fa Gravina. È formidabile. «La scelta di Gattuso non è stata dettata soltanto dal cuore». Infatti: anche dalla disperazione.  

E poi si arriva a Gattuso:

Il suo ingresso è commentato così:

Tutti i cronisti iniziano allora a chiamarlo, con affetto smaccato, ai limiti della tenerezza, per nome. Ma a bassa voce. Ciao, Rino. Rino bello. Bentornato Rino. 

Gattuso ci guarda mentre parla Gravina

Che fa adesso Rino mentre parla Gravina? Ci guarda. Bel faccione greco, occhi neri, profondi. Sa perfettamente cosa pensiamo di lui, ha letto tutto. Ha colto un certo impegno di molti nel voler benevolmente tenere assieme l’aspetto umano e quello tecnico.

Diciamo che chi gli vuole bene sostiene sia una specie di De Zerbi, però De Zerbi cura meglio le pubbliche relazioni (il che, magari, è pure vero); quelli che restano ai fatti, descrivono invece un tecnico che non è cresciuto («Però a Napoli e Milano ho sfiorato la Champions per un punto, eh»: ma è poco Rino, è pochino). Esperienze modeste da Sion a Creta, fino a Valencia, Marsiglia, Spalato. Nessun grande club italiano, nell’ultima rumba degli allenatori, ha pensato a lui. Ci sarà un motivo. È un tecnico di seconda fascia? O di terza?

Roncone conclude ricordando che La Russa (ormai ufficialmente l’oppositore di Gattuso anche se ha provato a smarcarsi con un’intervista riparatrice) voleva Zenga ct della Nazionale. E scrive: “siamo messi così”.

Correlate