Gattuso torna a casa da ct della Nazionale, la presentazione la settimana prossima (Repubblica)
Ieri il contatto più importante, quello con Gravina. Ringhio sponsorizzato da Buffon. La firma sembra la classica formalità

foto Hermann
Gattuso torna a casa da ct della Nazionale, la presentazione la settimana prossima (Repubblica)
Repubblica non ha dubbi: è Gattuso il nuovo ct della Nazionale. Sarà lui il successore di Luciano Spalletti. Ieri ha incontrato il presidente della Federazione Gravina. La settimana prossima firma e presentazione. Contratto di un anno. Se dovesse qualificarsi per il Mondiale e disputare un Mondiale soddisfacente, si arriverebbe al prolungamento.
Scrive così Repubblica con Enrico Currò:
Oggi Rino Gattuso rientra in Spagna, nella sua casa di Marbella. Ma quando tornerà in Italia, lo farà da ct della Nazionale. La sua presentazione ufficiale, salvo imprevisti, è fissata per la settimana prossima. Nei due giorni del decisivo blitz a Roma, Gattuso ha incontrato, oltre al capodelegazione e ds del Club Italia Gigi Buffon che ne ha caldeggiato l’ingaggio, anche l’avvocato Giancarlo Viglione. Ma soprattutto ieri, nello studio del responsabile dell’ufficio legislativo della Figc, è andato in scena il contatto più importante, quello col presidente Gabriele Gravina, al telefono. La firma sembra la classica formalità: contratto di un anno, fino al Mondiale 2026, nella speranza che la qualificazione venga raggiunta e che il risultato in America possa portare al prolungamento biennale, fino all’Europeo 2028.
Cadute via via tutte le candidature alternative — da Ranieri a Pioli, da De Rossi a Mancini, da Cannavaro a un’ipotesi straniera (Mourinho) — quella di Gattuso si è fatta sempre più forte. L’ha sostenuta con convinzione Buffon, ribadendo che serviva un ct capace di affrontare con coraggio, concretezza e senso del gruppo il momento forse più difficile della storia azzurra.
«Gattuso? I giocatori bisogna saper metterli in campo, non solo caricarli» (Marianella)
A Sky Sport il giornalista Massimo Marianella esprime il proprio scetticismo sul nome di Gattuso per il ct dell’Italia.
«Se il nome è Gattuso, parliamo di un altro allenatore non di un selezionatore. Poi possiamo giudicare se è bravo o non bravo. Ma è un allenatore, non un selezionatore. Deve fare lo stesso percorso di Spalletti per trasformarsi in selezionatore che è un lavoro diverso. Il momento più bello della sua carriera è quando col Napoli vince la Coppa Italia che è la cosa più importante che ha vinto in carriera da allenatore».
Prosegue Marianella:
«Gattuso è reduce da esperienze all’estero, nessuna esaltante però, onestamente. Viene da tre esperienze non frizzanti, non esaltanti: il Valencia, il Marsiglia, l’Hajduk Spalato. Esperienze non esaltanti per lui, anche per il lavoro fatto. Gli highlights della sua carriera sono una grande promozione con il Pisa e una Coppa Italia vinta con il Napoli. Dopodiché c’è il quinto posto col Milan che non è proprio esaltante per essere il Milan. A volte ha avuto problemi caratteriali e la figura del ct è anche una figura istituzionale, di rappresentanza. Non lo so. Sì per carità è un campione del mondo. Il fatto che manderà eventualmente i giocatori in campo carichi non c’è dubbio, però bisogna metterli anche in campo bene non solo carichi. Non basta mandarli in campo carichi. la sua carriera da giocatore sarebbe un valore».
Ancora Marianella: «Gattuso non è quello che ha fatto meglio tra quelli del 2006»
«La scelta di Ranieri mi sembrava perfetta, per Ranieri e per la federazione. Non è andata in porto proprio alla fine, sembrava lì sulla striscia del traguardo. Pioli ha dimostrato grande attaccamento alla parola data alla Fiorentina e quindi no. La scelta mi pare che sia ora: puntiamo sui campioni del mondo del 2006.
Perché non uno straniero? Mi sembra un’opzione che non è stata considerata. Il serbatoio del 2006 ci ha regalato campioni del mondo, e allenatori. Non si è fatto il nome di Pirlo. De Rossi ho la sensazione che abbia fatto capire che preferisce un club. De Rossi e Gilardino insieme a Pirlo sono quelli che hanno fatto meglio in termini di risultati, tra quelli del 2006. Non so perché di Pirlo si sia parlato meno.
Cannavaro è certamente rappresentativo, ha fatto un’esperienza da ct, non ha fatto peggio di Gattuso da allenatore, benino con l’Udinese, è stato Pallone d’oro. Dal punto di vista dell’immagine per rappresentare l’Italia sarebbe buona alternativa se la scelta è pescare nel serbatoio del 2006.