Spinazzola: «Quando ero a Siena stavo con tutti napoletani. Tornavo a casa e parlavo napoletano» (VIDEO)

Ai canali social del club: «Conoscevo tutte le canzoni napoletane. Emozione più grande? La vittoria dell'Europeo»

Spinazzola Napoli

Foto tratta dall’account X del Napoli

Spinazzola, nuovo arrivato in casa Napoli,  si è raccontato in un video pubblicato sui canali social del club.

 

Gli inizi della sua carriera

«La mia vita è iniziata toccando la palla sotto casa. Stavo tutto il giorno sotto casa a giocare a palla. Erano altri tempi, c’era tutto il quartiere…tutti noi bambini che ci ritrovavamo. Erano bei tempi».

«Ho iniziato a giocare a cinque anni alla Virtus Poligno, sotto una piccola società, a 100 metri da casa fino ai 14 anni. Poi a 14 anni sono andato al Siena, lì è iniziata un’altra vita. Vivevo da solo, senza genitori e senza amici. È stata dura inizialmente, poi mi sono ambientato. Sono dovuto crescere più in fretta. A 17 anni sono andato alla Juve in Primavera. Due anni, poi ho iniziato con i giri in prestito per tutta Italia e ora sono qua».

Il suo idolo

«Ero un bambino vivace da morire. Facevo ammattire mia madre, però sempre sorridente e sempre simpatico. Il mio idolo era Ronaldo il Fenomeno. Guardavo ogni giorno la stessa cassetta, poi scendevo giù a cercare di riproporre le stesse finte che faceva lui. Poi quando sono cresciuto ho seguito molto Rui Costa».

L’emozione più grande

«La più grande emozione fino ad oggi è senza dubbio la vittoria dell’Europeo».

Spinazzola parla dell’arrivo a Napoli

«L’impatto al Napoli? Mi hanno colpito molto la città e le persone, che sono simpatiche e cordiali. Io, mia moglie e i nostri figli siamo molto felici».

«Lo sport di mio figlio è il calcio. Dall’Europeo è diventato un matto. A casa va a destra e sinistra con il pallone, si diverte. Non l’ho spinto anzi, gli dicevo “il tennis è stupendo” ma lui niente, solo calcio. Vede video tutti i giorni e mi dice “Quello è fortissimo, quello è più forte di te”».

«Quando avevo 14 anni in convitto a Siena stavo con tutti napoletani e conoscevo tutte le canzoni napoletane. Tornavo a Foligno e parlavo napoletano. Mi chiedevano se fossi a Siena o a Napoli».

 

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