Le tenniste saranno pagate come i maschi. Ma… dal 2033

Il New York Times racconta la (non) rivoluzione dell'equità salariale di genere nel tennis. Raggiunto un accordo a 10 anni

serena williams wimbledon

2022 Londra (Inghilterra) - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Serena Williams ONLY ITALY

Agli Internazionali di Roma, scorso maggio, i tennisti hanno giocato per 8,5 milioni di dollari di montepremi. Le donne per 3,9 milioni. Ci furono un bel po’ di polemiche, finite pure sul New York Times. Stesso trattamento economico – più o meno dimezzato – vige ancora in molti tornei del circuito. Lo stesso Nyt ci informa oggi che il “tennis professionistico femminile ha compiuto un altro passo verso la riduzione del divario retributivo di genere: le giocatrici e i tornei si sono impegnati ad allineare i premi in denaro a quelli maschili”. Peccato che “il cambiamento non sarà completo prima di… 10 anni”. E’ il topolino partorito da una montagna di trattative, mesi e mesi di polemiche e lamentele.

Donne e uomini ricevono premi in denaro uguali in tutti i tornei del Grande Slam dal 2007. Ora, dopo questo accordo, gli organizzatori dei prossimi due livelli di tornei: i tornei 1000, e i 500 si sono impegnati a fare lo stesso. Ma, fa notare il Nyt, a partire dal 2027 ed entro il 2033. Di farlo adesso, subito, insomma, non se la son sentita.

“I dirigenti del Tour e i funzionari dei tornei affermano che l’approccio graduale è essenziale per aumentare le entrate aggiuntive per finanziare gli aumenti salariali”, scrive il Nyt.  Sloane Stephens, membra del Consiglio dei giocatori, ha affermato di comprendere l’impazienza delle colleghe che non vogliono che questo vantaggio entri in vigore solo dopo che si sono ritirate, ma ci sono molti contratti esistenti che impediscono un passaggio immediato.

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