“Il calcio è tossico per chiunque non sia maschio: che siano donne o Lgbtq+” (Il Guardian)
Tra i tifosi del calcio maschile la diversità è avversata, vale anche per gli asiatici. Le donne non andrebbero mai in trasferta da sole

tifosi Eintracht (Afp)
Gli uomini hanno creato il calcio e questo è riconosciuto come uno sport per maschi. Tuttavia, nella storia, ci sono sempre state squadre composte da giocatrici che hanno lasciato il segno, come le famose Giovinette. Ma non solo, perché l’inclusività è sempre stato un interesse di tutte le persone che vedevano nel calcio più che un semplice sport. E sul blog sportivo del Guardian, a firma di Sam Dalling, è stato pubblicato un articolo che viene titolato con queste parole:
“‘Ci si aspetta che le donne sopportino e stiano zitte’: la tossicità di frequentare il calcio maschile. Violenza, omofobia, razzismo e sessismo fanno sentire insicuri molti tifosi in trasferta e i club non fanno abbastanza per aiutare“.
Di fatto, per il Guardian, la tossicità del calcio maschile cresce sulla stessa linea del calcio femminile. Così come oggi molti tifosi inglesi riempiono gli stadi per seguire le loro calciatrici, allo stesso tempo aumenta l’odio rivolto a chi gioca e non è maschio. Dalle persone che fanno parte della comunità Lgbtq+ fino alle persone di una nazionalità diversa, l’odio è sempre lo stesso.
“Con il calcio femminile in crescita, la tossicità del calcio maschile, soprattutto per i tifosi in trasferta, è un contrasto ancora più evidente. Al termine della stagione, il Guardian ha parlato con i tifosi dei club della Premier League che hanno riferito di cori offensivi, linguaggio, comportamento e aggressioni sessuali. Per le donne, le famiglie, i tifosi di colore, asiatici, appartenenti a minoranze etniche e Lgbtq+, seguire la propria squadra in viaggio può essere difficile e scomodo”.
Di fatto, se una donna va a vedere una partita da sola rischia di ricevere pressioni e molestie. Pochi club si impegnano per evitare questo e uno è il Watford in Premier League:
“Il legame tra partite in trasferta e comportamenti inaccettabili è particolare. Una tifosa di un club ha detto che sebbene ami andare in trasferta con suo padre, non lo farebbe mai da sola. Un’altra ha detto che le partite casalinghe da sola vanno bene, ma non prenderebbe in considerazione una partita in trasferta senza un accompagnatore. Il gruppo Women of Watford è progettato per affrontare questo problema consentendo alle fan che la pensano allo stesso modo di viaggiare e sedersi insieme. Il club lavora al loro fianco per garantire che ciò accada”.