Leao: «Vorrei giocare in Premier League, è un campionato molto competitivo»

A Gaffer: «Ha un calcio coinvolgente, grandi squadre e un pubblico mondiale. Il mio obiettivo? Vincere la Champions e il Pallone d'Oro».

Leao

AC Milan's Portuguese forward Rafael Leao celebrates at the end of the UEFA Champions League quarter-finals second leg football match between SSC Napoli and AC Milan on April 18, 2023 at the Diego-Maradona stadium in Naples. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

L’attaccante del Milan, Rafa Leao, ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Gaffer. Leao parla della sua passione per la musica, campo nel quale ha scelto come pseudonimo “Way 45” ma anche di calcio. E’ cresciuto ad Almada, ne parla:

«Almada è una città nobile, crescere lì è stata una grande esperienza. Vengo da un quartiere chiamato Bairro da Jamaica, vicino a Seixal. Almada è una città che significa molto per me, mi ha dato molte opportunità di crescere calcisticamente. È lì che ho mosso i primi passi quindi sono grato alla mia città e la porterò sempre con me ovunque andrò».

Dello Sporting Leao racconta:

«Lo Sporting è una delle migliori accademie del mondo, se non la migliore, visto che ha allenato due Palloni d’Oro. È una cosa che mi riempie di grande orgoglio aver fatto carriera lì, mi hanno aperto le porte del mondo del calcio e gli sono molto grato. È sicuramente un club che ricorderò e porterò con me per sempre».

I suoi modelli calcistici, dice, sono stati Ronaldinho e Cristiano Ronaldo.

«Sono giocatori che ho seguito e che ho provato a copiare quando ero piccolo. Ho imparato a fare le cose che faccio oggi, il dribbling… guardando i loro video su Youtube. Sono entrambi dei miei grandi idoli e mi piacerebbe avere una carriera simile alla loro».

Leao ha passato un anno in Francia prima di arrivare al Milan. Gli viene chiesto com’è stato quel periodo per la sua crescita.

«Non è stato facile all’inizio perché è stato un cambiamento improvviso e non mi aspettavo di trasferirmi in un altro paese così presto, ma questo è stato estremamente importante per la mia crescita e mi ha aiutato a maturare come giocatore. Sono cresciuto anche come persona perché ho imparato una nuova lingua e come trattare con nuove persone in un ambiente diverso».

Sulla sua passione per la musica (ha fondato una sua etichetta discografica):

«La musica è il mio hobby. È il mio modo di esprimermi. Non rilascio molte interviste e non molte persone sanno molto della mia vita personale, quindi la musica è dove posso ritrovare me stesso. Mi permette di sentirmi a mio agio a parlare di certe cose che non tendo ad esprimere a livello calcistico. E per quanto riguarda l’avvio della mia etichetta… è stato un modo per aiutare i nuovi artisti a realizzare i loro sogni e portare il loro talento a nuovi livelli».

Racconta di aver iniziato a fare musica durante il Covid, quando il calcio si è fermato.

«Ci siamo allenati a casa e abbiamo avuto un sacco di tempo libero, la musica era qualcosa che volevo fare da un po’ quindi ho approfittato del tempo che avevo per provarla ed ero molto contento del risultato. Prima di pubblicarlo l’ho mostrato a persone a me vicine che sono anche nella scena musicale e il feedback è stato positivo quindi non avevo paura della reazione del pubblico».

Il tuo nome d’arte è Way45, puoi dirci qualcosa sul significato che c’è dietro e su come l’hai scelto?

«Way significa “caminho” che in inglese si traduce anche in percorso e 45 fa parte del codice postale del mio quartiere che è 2845. Quindi, mettendoli insieme, volevo mostrare che non bisogna mai dimenticare da dove si viene e che ovunque si vada, bisogna porta sempre con te le tue origini».

San Siro è uno stadio speciale, come è stato uscire per la prima volta con i colori del Milan? Leao:

«Ho provato un immenso orgoglio e anche un grande senso di responsabilità. Mi sentivo anche nervoso perché la maglia del Milan pesa tantissimo. È un club con molta storia che ha vinto diversi titoli, sette Champions League! Quindi, quando ho avuto l’opportunità di venire qui, non ci ho pensato due volte. I primi giorni e mesi sono stati momenti entusiasmanti perché non avrei mai pensato di poter indossare questa maglia. È un onore rappresentarlo».

Come è stato vincere lo scudetto e giocare una parte così importante del campionato?

«Molto bello. Era qualcosa che la nostra attendeva da tempo. È stato il risultato di molto impegno e lavoro, è stato storico! È stato un momento molto speciale per me personalmente perché è stato il primo scudetto che ho vinto con il Milan ed è un ricordo che conserverò per il resto della mia carriera e della mia vita».

Sul Mondiale in Qatar:

«Posso solo descriverlo come un’esperienza incredibile. Rappresentare il mio Paese è sempre qualcosa di speciale, soprattutto in una competizione come la Coppa del Mondo. È stata un’esperienza straordinaria che mi è piaciuta moltissimo. Ero molto orgoglioso di poter rappresentare il mio paese in quella competizione e spero mi possa aiutare a realizzare qualcosa di speciale in futuro».

Sulla sua passione per la moda:

«Mio padre mi ha reso abbastanza ‘vanitoso’, perché quando ero più giovane non mi lasciava uscire di casa vestito male. Mi vestivo e mi guardavo allo specchio per assicurarmi che fosse tutto perfetto. Il mio buon gusto è stato anche merito suo perché veste davvero bene. Dato che è una figura così importante nella mia vita, è stato grazie a lui che mi sono innamorato della moda e mi è sempre piaciuto vestirmi bene. Quindi sì, posso dirvi che mio padre è stato la mia ispirazione e spero un giorno di essere un punto di riferimento anche nel mondo della moda».

A Leao viene chiesto dove vorrebbe giocare in futuro:

«Premier League. Penso che ogni giocatore voglia giocare in Premier League perché è un campionato molto competitivo. Ha un calcio coinvolgente, grandi squadre e un pubblico mondiale. La Serie A è attualmente molto ben posizionata nel mondo del calcio, ma direi sicuramente la Premier League in futuro».

E sui suoi obiettivi:

«Dal punto di vista calcistico, il mio obiettivo è vincere la Champions League e il Pallone d’Oro».

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