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Moser: «Quella di Saronni è una polemica indegna, non gli parlerò mai più»

Sul CorSera la replica dei due ex ciclisti dopo le recenti interviste. Saronni: «Capisco che non gli siano piaciute le mie parole ma è la pura verità».

Moser: «Quella di Saronni è una polemica indegna, non gli parlerò mai più»
Db Milano 24/02/2009 - funerali Candido CannavÚ / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Francesco Moser

Francesco Moser non ha ovviamente preso bene le dichiarazioni di Beppe Saronni al Corriere della Sera. Saronni ha accusato l’antico rivale di aver vinto Giro, Sanremo e record dell’ora grazie a Conconi e alle sue trasfusioni.

Tutto è iniziato lunedì, con il trentino che, raccontandosi allo stesso quotidiano, ha accusato Saronni di «essersi sempre sentito superiore a me perché uomo di città» e di una permanenza molto breve ai vertici del ciclismo «per
aver chiesto troppo al suo fisico». Il lombardo gli ha risposto con l’intervista rilasciata ieri. Ha ricordato le molestie dei tifosi di Moser e accusato in maniera esplicita il collega di aver fatto ricorso a metodi scientifici controversi quando, però, non erano considerati ancora doping, come invece è stato in seguito.

Il Corriere della Sera scrive di aver contattato Moser per avere una sua replica. Moser ha risposto che non parlerà mai più né con un giornalista né con Saronni.

«Con la complicità di quel tipo lì avete montato una polemica indegna. Non parlerò mai più con un giornalista e nemmeno con lui».

Poi ha messo giù il telefono senza possibilità di appello.

Il quotidiano ha sentito anche Saronni, che ha replicato così:

«Capisco che le mie parole non gli abbiano fatto piacere ma è la pura verità dei fatti. La prossima settimana io e lui dovremmo presentare assieme una tappa del Giro d’Italia: spero che l’incazzatura gli passi prima».

Nell’intervista rilasciata ieri al CorSera, Saronni aveva detto di Moser:

«A fine carriera Francesco è stato il primo e in quel momento l’unico a far ricorso a una certa scienza, di cui disponeva in modo esclusivo. La bici con cui ha battuto il Record dell’Ora era un siluro che pochi anni dopo venne vietato perché dava vantaggi enormi. Per tacere del resto. Ha sfruttato certe metodologie che il famoso professor Conconi offriva solo a lui: io e gli altri i suoi vantaggi li abbiamo subiti. Nel 1983 quando vinsi il Giro mi disse che era troppo vecchio e si sarebbe ritirato. Poi ha accettato il progetto del Record con innovazioni che non si sono rivelate sempre positive. Sulla base di alcune di quelle innovazioni il ciclismo negli anni successivi ha avuto un sacco di problemi. Ma lui non aveva nulla da perdere e le ha sfruttate quando erano legali».

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