La Faz attacca l’Eintracht: “senza pugno di ferro coi tifosi, perderà il controllo della situazione”
Il quotidiano tedesco: “Non c'è una linea di demarcazione tra ultras e criminali. Le violenze di Napoli danneggiano la reputazione del club”
Tifosi dell'Eintracht (Afp)
Il quotidiano tedesco Faz – Frankfurter Allgemeine Zeitung – torna sugli scontri di Napoli e non è per nulla tenero con il club tedesco.
Il quotidiano scrive di
vergognoso abbrutimento dei costumi, che può essere registrato anche in manifestazioni o proteste politiche. Il calcio deve trovare soluzioni praticabili e agire con decisione se vuole adempiere alle proprie responsabilità per tenere sotto controllo le proteste sociali.
Scrive che spesso gli ultras di Francoforte sono protagonisti di conflitti. E aggiunge:
Il prefetto di Napoli potrebbe non aver agito legalmente nella sua ordinanza che ha vietato la vendita dei biglietti ai tifosi dell’Assia, ma emerge che che aveva ragione con le sue preoccupazioni.
Il comportamento dei teppisti danneggia in modo massiccio la reputazione del club. Ha spazzato via gran parte del consenso di immagine che aveva acquisito con la pacifica invasione di Barcellona con 30mila tifosi festanti.
Le brutte scene di mercoledì avranno le loro conseguenze. La folla, con il suo comportamento guidato dal testosterone, ha fatto sì che probabilmente la tifoseria dell’Eintracht sarà accolta con poca ospitalità nelle future trasferte.
C’è un problema strutturale nell’ambiente dell’Eintracht: la linea di demarcazione tra gli ultras e i criminali è fluida. E chi attraversa il confine può scomparire nell’anonimato della folla. È necessario che la leadership di Francoforte inasprisca le sanzioni. Perché agire in modo troppo rilassato sarebbe un segnale che potrebbe rivelarsi fatale: ossia, «puoi davvero fare quello che vuoi, non ti accadrà nulla di serio». Deve essere vero il contrario: i divieti di ingresso agli stadi ogni volta che viene individuato un colpevole, sono un mezzo altrettanto efficace dei biglietti personalizzati per le partite fuori casa.
La Faz non risparmia nemmeno la Uefa.
La violenza è legata anche al comportamento inappropriato della Uefa che non ha reagito alla pericolosa situazione e non è riuscita ad attenuare la tensione tra i due club programmando la partita a porte chiuse. Inoltre, le misure di sicurezza adottate dalle autorità napoletane non sono apparse sufficienti. Anche di questo bisogna tener conto.
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«Ho accettato la situazione e ora sto lottando per tornare. All’inizio non riuscivo nemmeno a guardare il calcio, spegnevo la tv. Sto lavorando duramente per tornare in campo».