Mentre a Napoli esplodeva la contestazione, Giuntoli era al mare: «La squadra è a posto così» (CorSport)
Elogio del diesse, "l'architetto dello scudetto". Era convinto della forza della squadra. Perché l'aveva costruita già in inverno, è lo specchio delle sue idee

Db Dimaro (Tn) 17/07/2022 - amichevole / Napoli-Perugia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Cristiano Giuntoli
Sul Corriere dello Sport l’elogio di Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli. E’ lui, insieme naturalmente a De Laurentiis e a Spalletti, l’artefice del Napoli delle meraviglie. Fabio Mandarini racconta un aneddoto estivo. Mentre a Napoli si contestava la campagna acquisti del club, con l’addio a big come Koulibaly, Ospina, Insigne e Mertens, Giuntoli stava tranquillamente al mare. Era sicuro della forza del Napoli che stava allestendo.
“Una volta, a inizio luglio 2022, un attimo prima del ritiro di Dimaro e un attimo dopo l’esplosione della contestazione di un popolo frastornato dai dubbi e dagli addii. Sì: Insigne, Ghoulam e Ospina erano già il passato, Koulibaly lo sarebbe diventato nel giro di due settimane e con Mertens erano volate soltanto parole grosse via mail. Il caos: e lui, Cristiano Giuntoli, era al mare. Bagno Teresita, Viareggio, il solito: il telefono che squilla, il ds che dice di essere un po’ impegnato e l’uomo dei bomboloni alla crema che urla e lo tradisce. «Beh, mi sto rilassando un po’». Nel pieno della rivoluzione? «C’è una calma, siamo così sereni: non faccio nulla, credetemi. La squadra è a posto così». La confusione, in effetti, era soltanto apparente”.
Il Napoli aveva già riscattato Anguissa, preso Kvaratskhelia e stava chiudendo per Kim e Ostigard. Aveva già bloccato Simeone e lavorava per Raspadori e Navas.
“Il metodo-Giuntoli è questo: anticipo, programmazione, filmati, migliaia di telefonate, il fiuto innato. E il depistaggio, le bugie: tante, troppe. Vecchia scuola”.
Il Corriere dello Sport lo definisce “l’architetto dello scudetto“. In realtà Giuntoli è un architetto mancato: ha sostenuto 19 esami alla facoltà di Architettura dell’Università di Firenze prima del calcio.
Giuntoli è al vertice di uno staff collaudato, che il quotidiano sportivo ricompone: il vice Giuseppe Pompilio, il responsabile dell’area scouting Maurizio Micheli e i suoi collaboratori Leonardo Mantovani e Nicolò de Cobelli.
“Tutti bravi davvero. Alla base, i segnalatori: ovunque, Georgia compresa. E gli amici, i rapporti di 40 anni di calcio: dirigenti, agenti, ex giocatori, allenatori. Funziona così: arriva la soffiata, si fa una prima scrematura tecnica e burocratica e se Giuntoli promuove si propone all’allenatore. E infine all’ad e al presidente: visionario e coraggioso tanto quanto il suo uomo sul campo”.
“Il Napoli, quest’anno, è lo specchio delle idee del suo direttore così come lo è di Spalletti in campo. Bello da morire e con i conti doc: il monte ingaggi è stato abbattuto del 35%”.
“Un modello da studiare: il mercato delle idee e del fairplay sposato da De Laurentiis che batte quello dei fantamilioni. Un modello che Giuntoli insegna da 7 anni a Coverciano”.