Il pari a Cremona ha sancito che il Milan non ha la profondità di rosa del Napoli (Gazzetta)
I primi 20 minuti rossoneri sono stati una supercazzola: palleggio inutile e senza sbocchi. Non si può dire che il Milan abbia abdicato, ma i segnali sono preoccupanti

Db Cremona 08/11/2022 - campionato di calcio serie A / Cremonese-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Charles De Ketelaere
La Gazzetta dello Sport analizza il pareggio a reti inviolate tra Milan e Cremonese confrontando la prestazione della squadra di Pioli con quella del Napoli, che ha fatto ancora una volta risultato contro l’Empoli, al Maradona. Il Milan è a -8 dalla capolista, corre il rischio di essere raggiunto da Atalanta e Lazio e avvicinato da Juventus, Roma e Inter.
“Presto per dire che i campioni d’Italia hanno abdicato, ma di sicuro la notte di Cremona ha lanciato segnali
preoccupanti, oltre i numeri”.
E qui veniamo al confronto col Napoli di Luciano Spalletti.
“Il Napoli ha vinto a Bergamo anche senza Kvaratskhelia, la stella più luminosa finora. Quando invece Leao ha lasciato a piedi il Milan, come nel primo tempo di Torino (sostituito) e come ieri (entrato malissimo nella ripresa), il Diavolo ha raccolto un punto in due trasferte. A Torino, Olivier Giroud, ieri assente, è entrato solamente nel finale.
Quando mancano i gol e i movimenti del francese, i rossoneri sbattono regolarmente contro un muro. Origi ieri è stato disastroso. De Ketelaere, alla prossima, giocherà la ventesima partita ufficiale nel Milan e non ha ancora fatto un gol. Pioli ci ha provato anche con il giovane Lazetic. Nulla. Dopo nove partite di fila in campionato, il Diavolo non segna contro la terza peggior difesa del torneo“.
E ancora:
“Il Napoli non ha passeggiato a Cremona. Ma, quando è stato raggiunto sull’1-1, ne fatti altri tre con giocatori pescati dalla panchina: Simeone, Lozano, Olivera. È grazie a questa profondità di rosa, è grazie ai gol di Raspadori e Simeone, alternativi a quelli di Osimhen, che Luciano Spalletti ha scavato il baratro degli otto punti, difficili da
colmare, perché quel tesoro alternativo Stefano Pioli non ce l’ha. E ieri lo si è visto in modo plateale. Applausi e onore alla Cremonese, per una resistenza appassionata e ben organizzata. Se il Milan avesse avuto voglia di fare gol, come l’ha avuta la Cremonese di non prenderlo, forse sarebbe andata in modo diverso”.
La rosea si spinge a scrivere che i primi 20 minuti rossoneri del match sono stati un omaggio a Ugo Tognazzi a un secolo dalla sua nascita.
“A suo modo, lo omaggia anche il Milan perché i primi 20 minuti rossoneri sono una supercazzola: palleggio inutile, senza sbocchi. Diaz, che pende a destra per duettare con Messias, si accende a intermittenza. Rebic ciondola indolente. Origi pasticcia, impacciato. Al solito, Bennacer è il più lucido e Tonali il più continuo”.