Il tifoso colpito e “bullizzato” sui social da Neymar: «Mi ha rovinato la vita»

Su L'Equipe: "I suoi agenti mi offrirono soldi e tv, ho rifiutato. Il mio nome è finito sui social, ho dovuto cedere l'attività e trasferirmi. Ho ancora gli incubi"

neymar Qatar 2022 Fifa

Rio De Janeiro (Brasile) 10/07/2021 - Coppa America / Argentina-Brasile / foto Imago/Image Sport nella foto: Neymar

Non è un momento fortunato per Neymar. Il fuoriclasse brasiliano del Psg, alle prese già con un processo per il trasferimento dal Santos al Barcellona avvenuto nel 2013, per il quale è accusato di frode, corruzione e anche appropriazione indebita, si trova coinvolto in un’altra vicenda che vede coinvolto un tifoso parigino che schiaffeggiò nel 2019. Al termine della partita persa contro il Rennes, era la finale della Coppa nazionale, il giocatore ebbe infatti un battibecco con il tifoso.

Secondo un’inchiesta della rivista online di investigazione ‘Mediapart’, il Psg avrebbe organizzato un ‘esercito’ di falsi account per colpire media e personaggi sportivi o legati al mondo dello sport, considerati indesiderati. Tra questi, lo stesso tifoso colpito da Neymar di cui sarebbe stata divulgata l’identità su Twitter. Da qui, la denuncia del tifoso.

Il tifoso in questione ha parlato a L’Equipe. Ha sporto denuncia presso la Procura della Repubblica di Parigi contro ignoti per “raccolta di dati personali con mezzi fraudolenti o iniqui”, “violazione del segreto professionale”, “occultamento di un’identità ottenuta in modo fraudolento”, “violenza psicologica in un incontro su una vittima”, “molestie morali” ed altro.

“Per un po’ (dopo la finale di Coppa del 2019) mi sono guardato alle spalle, per vedere se ci fossero investigatori privati. Dopo un po’, ho pensato di essere paranoico. E, quando mi ha chiamato la DGSI (Direzione Generale della Sicurezza Interna) mi sono depresso, mi ha colpito. Sono caduto dalle nuvole e mi sono detto che questa storia poteva andare ben oltre.

“La gente passava e rideva di me perché il nome del mio ristorante era sui social. Alcuni suonavano il clacson, altri gridavano “Neymar”. È stato umiliante”

Uno degli account oggetto della denuncia ha rivelato la sua identità definendolo un “piccolo truffatore, noto alla polizia”:

“Cosa vuoi che risponda alle persone che mi hanno sputato addosso per due o tre mesi, che mi hanno insultato, condividendo le mie informazioni personali sui social? Ancora oggi, quando le persone mi mandano screenshot, non dicono: “Spero che vada meglio”. Non gliene frega niente di me”.

All’inizio pensavo fosse una cosa orchestrata da Neymar. Due dei suoi agenti erano venuti a trovarmi, una o due settimane dopo che mi aveva colpito. L’obiettivo era fare una diretta in tv, farmi sedere al suo tavolo per dimenticare tutto. Mi hanno detto: “Non preoccuparti, sarai in tv, avrai soldi. Continuerai la tua vita così”. E l’immagine di Neymar sarebbe stata ripulita. L’unica cosa che li interessava era quella. Ho rifiutato. Poi mi hanno offerto un accordo finanziario. Ho detto di nuovo di no. Ho risposto: “I soldi, puoi tenerli. Voglio solo una cosa: che Neymar venga a scusarsi faccia a faccia, con una stretta di mano”. Ma le scuse senza una macchina fotografica non gli interessava. Dissi loro: “Voi non capite. Tutti mi prendono in giro e voi mi offrite dei soldi? Che ne faccio io? Li spendo, e poi?”. Quando hanno insistito, ho iniziato a piangere. Perché non ero l’unico a soffrirne. C’era anche la mia famiglia. Quando mi viene detto che era stato allestito un esercito digitale, capisco meglio. In effetti, sono stato demolito, distrutto, per restituire l’immagine a Neymar”.

“Dopo questa storia, ho venduto il mio locale, perché non ce la facevo più. Arrivavo la mattina e mi vedevo sputare sui vetri. Quando ho venduto, sono stato sollevato. Ma non era abbastanza. Mi sono anche trasferito. E ho ancora degli incubi a riguardo”.

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