“In Italia appena le cose va male si esonerano gli allenatori, ma non è che la colpa è dei direttori sportivi?”
Su Il Giornale. Bisognerebbe puntare il dito sull'incapacità di club e scouting di acquistare i giocatori migliori. I tecnici sono un corollario

Db Torino 11/09/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Salernitana / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri
In Italia, appena una squadra va male, si punta il dito sull’allenatore, scrive Riccardo Signori su Il Giornale, eppure i nostri tecnici in Europa sono al top. Non è che si sbaglia bersaglio e la colpa andrebbe addossata a chi fa scouting e non pesca i giocatori migliori?
“Non sarà forse il caso di puntare l’indice, invece, sull’incapacità delle società e dei talent scout di trovare (acquistare) giocatori migliori? Il talento va intuito, il calciatore già costruito salta all’occhio di tutti. Ma bisogna saper scegliere: vedi il grossolano errore dell’Inter nel prendere Gosens, anziché fermare a tempo debito Perisic. Anche un ragazzino avrebbe capito che Gosens non poteva essere il sostituto del croato: non così l’uomo mercato nerazzurro. Qualcosa non torna quando tifo e critica si domandano perché Bonucci sia finito in panchina, anziché dire: era ora che qualcuno lo facesse, da due anni ha concluso il suo ciclo. Guarda caso in coincidenza con le assenze di Chiellini. In Italia fanno spettacolo le squadre senza doveri, nel senso del vincere. Ma se devi vincere… I giocatori diventano fenomeni, poi li metti in una squadra top e si sciolgono. Ed è colpa dei tecnici o di chi li addestra prima?”.
“In Italia e nel mondo contano i giocatori: lo dice la storia del pallone. Il tecnico è un corollario. Il club e i talent scout fanno da oste: se bruciano l’arrosto, colpa loro”.