El Paìs in estasi: «City-Real è la vita che immaginavamo prima di nascere»

"La Champions del Madrid è una infinita roulette russa, l'ultimo ballo di una generazione selvaggia e vincente, difficile da abbattere e impossibile da distruggere"

city-real de bruyne fa

Manchester (Inghilterra) 26/04/2022 - Champions League / Manchester City-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Kevin De Bruyne ONLY ITALY

“Questa primavera alle semifinali di Champions League è la vita che immaginavo prima di nascere”, scrive Manuel Jabois sul Paìs mentre il mondo tutt’attorno – protagonisti compresi – assorbe estasiato quella grazia di dio del pallone che è stata Manchester City-Real Madrid. Una partita per umani fatta da alieni.

Il racconto di Jabois – in chiave ovviamente spagnola – traduce molto bene la grande bellezza della partita. Con il Real sotto 2-0 all’11’: “se vuoi far ridere Dio, raccontagli i tuoi progetti”.

El Paìs, come un po’ tutti noi, si gode questa prolungata roulette russa del Real, che sembra sempre soccombere e invece poi.

“Com’è difficile e divertente vivere l’esperienza del Real Madrid. Una squadra che in Europa ha caricato di proiettili la canna della pistola e ha premuto il grilletto in ogni partita, ogni 10 minuti, a volte ad ogni pallone giocato in difesa. Non c’è tregua tra tristezza ed euforia, tutto è eccessivo in questo universo, tutto è già rock & roll e nessuno può promettere che non ne prenderanno 10 al Bernabéu, né che li faranno”.

Il gol di Vinicius viene definito “un gioco antologico” terminato “nel modo in cui Vinicius non avrebbe mai finito una giocata simile due anni fa. Si chiama età: le persone crescono. Alcuni per sempre“.

Jabois sottolinea “approccio disastroso di Ancelotti” che “ha messo Kroos più come agnello sacrificale che come stopper”, e poi il gol di Benzema, una di quelle cose che “dopo puoi anche spegnere la tv”. Per non parlare del cucchiaio dal dischetto, dopo i due rigori falliti di fila in campionato, tirato “senza una traccia di sudore sul viso, afferrandosi la barba mentre calciava un pallone che valeva praticamente la sopravvivenza in Europa o meno”.

“Ora nessuno sa dove sia il proiettile nella canna infinita della pistola del Madrid, ancora vivo in un torneo che ha molto dell’ultimo ballo di una generazione selvaggia e vincente, molto difficile da abbattere e impossibile da distruggere”.

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