Il Tribunale Figc: “Transfermarkt non è un criterio di valutazione, il caso Caprari lo dimostra”

Nelle motivazioni alla sentenza sulle plusvalenze gonfiate : “è un sito privato, il valore del giocatore aumentò dopo una mail del suo agente”

Caprari

Db Verona 04/04/2022 - campionato calcio serie A / Hellas Verona-Genoa / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluca Caprari

Nelle motivazioni della sentenza di proscioglimento di club e dirigenti per il caso plusvalenze, il Tribunale federale punta il dito sul metodo usato dalla Procura Figc per valutare il giusto valore dei calciatori oggetto delle operazioni contestate, ovvero il riferimento ai valori del sito Transfermarkt. Trattandosi di un sito privato, scrivono i giudici, non può essere preso come punto di riferimento.

“Mentre, il confronto con le valutazioni presenti nel sito Transfermarkt (per quanto utilizzate in talune perizie o richiamate in alcuni contratti per volontà convenzionale delle parti contraenti) non può corroborare quel metodo, atteso che trattasi di un sito privato (peraltro non unico), privo di riconoscimento ufficiale anche e soprattutto da parte degli organismi calcistici internazionali e nazionali, influenzato da valutazioni di soggetti privati meri utenti del sito stesso. Emblematico, a tale proposito, è il caso del calciatore Gianluca Caprari, citato dalla difesa della Delfino Pescara 1936 Spa, la cui valutazione sul sito, alla luce di una mail inviata dal di lui agente sportivo, nel volgere di breve termine è stata consistentemente elevata”.

Se proprio si vuole cercare di mettere dei paletti alle transazioni, dovrebbe pensarci la Fifa.

“De iure condendo, si potrebbe pure pensare alla fissazione di criteri valutativi che individuino un “range” di valore, all’interno del quale vada fissato il corrispettivo della cessione/acquisizione. Ma a ciò non potrebbe che provvedere la FIFA, trattandosi di disciplina sovranazionale e mondiale”.

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