Lo caccia in un tormento esistenziale che fa male all’anima, costringe a riflettere sulle cause di un crollo verticale, netto e doloroso.

Sul Corriere dello Sport Antonio Giordano fotografa così Napoli-Barcellona 2-4:
il Barcellona demolisce il sogno del Napoli e lo caccia in un tormento esistenziale che fa male all’anima.
Quel ciclone – o sarà un asteroide – che si abbatte sul Napoli rischia di lasciare ferite sanguinose e certo costringe a riflettere sulle cause di un crollo verticale, netto e doloroso che inizia al 1′ e s’arresta all’ultimo secondo d’una nottata avvolta nelle tenebre.
Perché il Barcellona passeggia sui resti d’una squadra che lascia emergere improvvisamente la sua insospettabile fragilità: e per 45 minuti, in quell’imbarazzo che coglie chiunque, esplodono differenze siderali, ingigantite dall’incapacità di tenere il pallone per sfuggire al pressing catalano che arriva sin dentro il cervello dei difensori ma pure in quello dei centrocampisti.