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Il peso (nullo) dell’eventuale rinnovo di Higuain sul bilancio del Napoli

Il peso (nullo) dell’eventuale rinnovo di Higuain sul bilancio del Napoli

Circolano voci incontrollate intorno al rinnovo di contratto di Gonzalo Higuain. Un’operazione storica per il Napoli, fondamentale per gli scenari tecnici di una squadra giunta quest’anno seconda, e che l’anno prossimo disputerà la Champions League, ma anche per il futuro economico e societario del club.

Eppure, anche un eventuale passaggio dai 5,5 milioni netti a stagione di oggi fino ai 7,5 sbandierati dalla stampa potrebbe rappresentare un peso tranquillamente sostenibile per il bilancio del Napoli. È quello che spiega Calcio&Finanza con un articolo a firma John Stock, in cui si descrive la situazione del contratto del Pipita in relazione alle politiche strategico-finanziarie del Napoli.

Se pure le cifre di cui abbiamo scritto sopra dovessero trovare riscontro nella realtà, il costo complessivo di Higuain sul bilancio 2016/17 del Napoli, dato dalla somma tra lo stipendio lordo e l’ammortamento del cartellino, non supererebbe di 16,48 milioni di euro. Una cifra in ogni caso più bassa rispetto al costo complessivo di Higuain sul bilancio del Napoli nell’esercizio 2015/16, pari a 18,4 milioni. E questo, nonostante un up di circa 2 milioni nel suo ingaggio netto.

Il motivo di questa particolare dinamica è da individuare nel metodo con cui il club partenopeo gestisce gli ammorramenti dei diritti alle prestazione sportive dei calciatori, vale a dire il costo del cartellino. Se quasi la totalità delle squadre di Serie A utilizza un metodo di ammortamento a quote costanti (il costo di acquisto del giocatore diviso gli anni di contratto), il Napoli utilizza invece un metodo a quote decrescenti, spesando nei primi anni di contratto le quote di ammortamento maggiori). Il Napoli, infatti, destina una quota del 40% del costo del cartellino al primo anno di ammortamento in caso di contratto quadriennale o quinquennale; il 50% in caso di contratto biennale, il 60% in caso di accordo biennale o annuale. In questo modo, il bilancio azzurro ha già “scontato” nei passati esercizi i costi relativi all’acquisizione del cartellino di Higuain dal Real Madrid, un’operazione da 37 milioni finalizzata nell’estate del 2013 e accompagnata da un quinquennale da 5,5 milioni netti a stagione.

Il Napoli può dunque permettersi di aumentare l’ingaggio del centravanti argentino, anche in modo consistente: i costi per stagione (ammortamento + ingaggio), pari a 25,8 milioni nella prima stagione e 22,1 nella seconda, si sono abbassati fino ai 18,4 nel bilancio di questa stagione (ancora da approvare). Un calo (ponderato) che permette al Napoli di ripensare e riscrivere l’ingaggio del Pipita, di ritoccarlo verso l’alto senza subire gravi conseguenze a bilancio. L’eventuale rinnovo a 7,5 milioni netti (15 lordi) farebbe infatti partire un nuovo piano di ammortamento, calcolato questa volta sul valore residuo del cartellino a bilancio che, in base ai dati di cui sopra, è pari a 3,7 milioni. Cifra che andrà ammortizzata in 4 anni (2016/17, 2017/18, 2018/19 e 2019/20) e sommata ai 15 milioni lordi di ingaggio.

In tutte le 4 stagioni, un peso sul bilancio comunque inferiore di quello sostenuto quest’anno per tenere il Pipita al Napoli, ma superiore a quello che la Juventus sosterrà per Pjanic (per Calcio&Finanza pari a 15,4 milioni, risultato della somma tra un ingaggio lordo di 9 milioni e un ammortamento di 6,4 milioni). Ma vuoi mettere Pjanic e Higuain? Su, non scherziamo…

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