Il Giornale: l’ottuso catenaccio della Uefa, che continua a fingere che il calcio sia una bolla magica 

Una gestione irresponsabile. Wembley rischia di diventare il monumento di una generazione che va incontro all'ennesima ondata facendo la ola

diversi arresti all'uefa

“Così come è spesso inspiegabile la pervicacia con cui certe squadre insistono ad attaccare esponendosi al contropiede avversario, è surreale l’ostinazione con cui la Uefa si sforza di ignorare la confusione che regna su questo Europeo itinerante in balìa della variante Delta“.

Lo scrive Marco Zucchetti su Il Giornale, a proposito dell’ostinazione della Uefa a non voler cambiare idea sulla finale di Euro 2020 a Wembley.

“Vale la pena rischiare una ricaduta globale nella pandemia perché nessuno vuole cambiare gli stadi dove si gioca? Perché questo sta accadendo e non serve essere epidemiologi per capirlo: gli assembramenti di tifosi causano recrudescenze di contagi. Era successo anche con le partite di Champions League di inizio 2020, quando Atalanta-Valencia e Liverpool-Atletico Madrid innescarono focolai devastanti, ma così come allora si insiste a fingere che il calcio sia una bolla magica, l’unica porzione del campo della realtà dove le regole della scienza vanno fuorigioco”.

Quando Draghi e la Merkel hanno criticato l’idea della finale a Londra, vista la crescita della curva dei contagi, continua Zucchetti,

la Uefa ha fatto catenaccio e il governo britannico, con un fallo di reazione, ha aumentato la capienza di Wembley. Una gestione del problema responsabile e ponderata come una zuffa da bar su un gol annullato“.

E ancora:

Gli unici che ancora infilano la testa sotto l’erba, sotto gli euro e sotto le sterline sono i burocrati dell’Uefa, che «devono» ai club inglesi il naufragio della SuperLega e che giocano la loro miope partita politica al di là della Brexit e dell’interesse generale. Ecco perché occorre una presa di posizione più netta e unanime da parte dell’Unione europea, che non può permettersi di rischiare una ricaduta continentale per non scontentare Ceferin e il suo comitato di affari. A Roma, a Budapest da Orbàn, a Madrid: giocate le finali dove volete. Ma non costringete il calcio europeo a celebrare il suo apogeo in uno stadio di Wembley circondato dai contagi. Fareste un torto al calcio e a Wembley stesso, che rischia di passare alla storia come monumento alla stupidità di una generazione che è andata incontro all’ennesima ondata facendo la ola“.

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