Anche The Athletic contro la “Super Champions”, ma il “calcio degli avidi” non si ferma

"Suggerire che il torneo sarebbe migliore offrendo a Milan o Roma una wild card a spese dell'Atalanta è patetico"

il tribunale di madrid Juve

L’Equipe, la Gazzetta dello Sport, più volte i quotidiani tedeschi, il Telegraph, e appena ieri il Guardian. Ora anche The Athletic. Il coro di critica è unanime: la Super-Champions, ovvero l’allargamento della competizione europea per regalare ai top club più partite e più introiti, non piace a nessuno. Eppure il progetto – in concorrenza con la Superlega, che ha gli stessi presupposti – va avanti come un treno. E’ il calcio “degli avidi”, dell’elite che vuole renderlo sempre più elitario a discapito della meritocrazia.

Il titolo del pezzo di The Athletic, ripreso dalla Gazzetta, dice già tutto: “Le riforme elitarie della Champions League sono pura avidità mascherata da preoccupazione”.

“Il panorama del calcio europeo è stato trasformato negli ultimi due decenni, e non in meglio. L’equilibrio è andato perduto. La necessità di rendere il calcio europeo per club più competitivo dovrebbe condurre alla ricerca di condizioni di parità, esortando Real, Bayern, Juventus, Psg e i grandi club della Premier, che già generano più entrate commerciali e ai botteghini, a distribuire in modo più equo i ricavi dalle tv in modo che forse, nel tempo, il calcio europeo torni a una parvenza di equilibrio”.

Secondo The Athletic andiamo incontro alla “tendenza elitaria degli ultimi due o tre decenni, preservando per l’eternità le grandi disuguaglianze del calcio nazionale ed europeo nel 2021 è osceno. Suggerire che il torneo sarebbe migliore offrendo a Milan o Roma una wild card a spese dell’Atalanta è patetico. È innegabile che più persone, in Europa o nel mondo, siano interessate a guardare Milan, Arsenal e Manchester United – anche nelle loro versioni blande, mal assemblate e mal gestite degli ultimi anni – anziché squadre davvero intraprendenti come Atalanta, Lipsia e Leicester. Agli occhi di Perez, Agnelli eccetera, questa è la prova di cui sentono di avere bisogno”.
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