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Il Giornale: «Altro che Nba, il peggio viene dai calciatori: del professionismo vogliono solo lo stipendio»

In Nba zero contagi. Dopo la vittoria, Lebron ha ricordato i sacrifici fatti pur di giocare: “i calciatori non vogliono farne, sono egoisti”

Il Giornale: «Altro che Nba, il peggio viene dai calciatori: del professionismo vogliono solo lo stipendio»
Ph Carlo Hermann/KontroLab

Il Giornale, a firma Riccardo Signori, pubblica un articolo in cui è impietoso il confronto tra il professionismo degli atleti Nba e quello del calciatori.

Riporta le frasi di Lebron James subito dopo la vittoria finale dei suoi Lakers:

«A volte mi chiedevo: dovrei essere qui? Vale la pena sacrificare la mia vita familiare? Non c’ero quando mia figlia è andata all’asilo, mi sono perso il compleanno di mia figlio».

Scrive:

Lebron e il mondo Nba si sono ricordati di essere grandi professionisti, di aver firmato contratti, e che le tv versano un miliardo di dollari per lo spettacolo del basket. Dunque in bolla per tre mesi. E il risultato dice zero contagi, un solo giocatore espulso perché si era portato una donna in camera.

Il nostro calcio dovrebbe pensarci e ricordarsi che il professionismo è una cosa seria.

La serie A non può permettersi di spendere 160 milioni di dollari, come la Nba, per portar tutti nella bolla di Walt Disney: ogni team con 36 persone, mascherina obbligatoria, palestre da allenamento adeguate.

Il peggio viene dai calciatori: sono i primi a non voler andare in monacale ritiro prolungato. Ma professionisti ben pagati devono superare l’egoismo, se vogliono mantenere l’ottimo stipendio. Altrimenti i club cominceranno a chiedere nuovi tagli alle tasche.

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