Protocollo Coni: il calcio è rischioso, ma meno di scherma, scacchi e curling
Sul Corriere dello Sport. Rischio elevato per gli sport di squadra. A rischio zero il kayak, la pesca, l’arrampicata

Gli sport a rischio zero sono il kayak, la pesca, l’arrampicata. Quelli a rischio contenuto sono la vela individuale, la ginnastica artistica, il volo a motore non acrobatico. Il tennis richiede qualche cautela. Gli sport di squadra, come il calcio, ma anche il rugby, la pallavolo e il basket, hanno un fattore a rischio più alto.
Sul Corriere dello Sport alcune curiosità sul protocollo redatto dal Politecnico di Torino per conto del Coni. Documento presentato ieri al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora.
404 pagine venute fuori da un confronto con tutte le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva del territorio. E che riguardano tutte le 387 discipline che fanno riferimento al Coni e al Comitato Paralimpico.
Alle federazioni è stato chiesto di indicare per ogni voce, “dalla vicinanza-contatto atleti alla numerosità degli atleti in azione fino alle dimensioni di spogliatoio e servizi” il fattore rischio, considerando quattro ambienti: “sito sportivo, sito di allenamento, sito di gara/evento e evento/pubblico”.
Si va da rischio 0 (inesistente), a 1 (scarso), a 2 (medio), a 3 (alto) fino a 4 (elevato). Ebbene, nessuna delle voci relative al calcio raggiunge il livello 4 di rischio, scrive il quotidiano sportivo:
“Il calcio ha un fattore rischio meno elevato di scherma, curling e scacchi. Il fattore rischio – indicato dalla Figc – non è mai 4”.
Gli sport a rischio zero sono il kayak, la pesca, l’arrampicata. Quelli a rischio contenuto sono la vela individuale, la ginnastica artistica, il volo a motore non acrobatico. Il tennis richiede qualche cautela. Gli sport di squadra, come il calcio, ma anche il rugby, la pallavolo e il basket, hanno un fattore a rischio più alto.
Nel documento c’è anche l’ipotesi di dotare gli atleti di un braccialetto che registri la loro posizione, in modo da mantenere il distanziamento sociale. Ovviamente per gli allenamenti di squadra. Il CorSport fa un esempio.
“Nella pallavolo le schiacciate sono considerate un fattore a rischio 4 (elevato), quindi il braccialetto serve all’atleta a percepire immediatamente se si scende sotto il livello consentito di distanziamento”.