Sacchi: “Il calcio di Conte e Gasperini è un messaggio etico. Sono educatori di gioco e di giocatori”
Intervista alla Gazzetta: «Inter e Atalanta sono squadre moderne. Se in Italia, in ogni ambito, tutti dessero ciò che l'Atalanta dà nel calcio, staremmo meglio...»

foto Andrea Rigano'/Image Sport
La Gazzetta dello Sport intervista Arrigo Sacchi. Che elogia Antonio Conte e Gian Piero Gasperini.
«Conte e Gasperini sono uniti dalla grande passione e dallo stesso intento nobile: vincere con merito. Per questo dobbiamo ringraziarli. Il loro calcio è un messaggio etico. Senza dimenticare le società. Non c’è grande squadra senza grande società».
Sull’allenatore dell’Inter aggiunge che nel dire addio a un campione come Icardi ha lanciato un messaggio fondamentale alla squadra.
«Ha spedito un messaggio chiaro alla squadra: tutti dovranno essere eroi. Nel senso dello scrittore francese Rolland: eroe è colui che fa quel può. Chi dà tutto quello che ha. Oggi l’Inter è una squadra di eroi al servizio di Conte».
Un po’ quello che ha fatto Gasperini dando continuità a Ilicic. Oggi il calciatore
«si trova al centro di una sinergia positiva, contagiosa e anche lui è portato a dare il massimo sempre, a essere eroe in ogni momento della partita. Perché i veri campioni giocano con e per la squadra, a tutto campo e a tutto tempo. Conte e Gasperini sono ottimi educatori di gioco e di giocatori».
Sacchi interviene anche nel dibattito sul contropiede. L’Inter non lo fa, dice. E nemmeno l’Atalanta.
«Inter e Atalanta sono squadre moderne, hanno cioè undici uomini sempre attivi e connessi, collegati dal filo roso di un gioco offensivo».
L’Inter, però, deve crescere sul piano della mentalità.
«A Napoli l’Inter ha preso gol perché si è abbassata e attirato il nemico in area. Un rischio. Dalle mie parti dicono: se c’è il becchino in casa, vuol dire che c’è il morto. I due 5-0 dell’Atalanta dimostrano che non si ferma mai, come succede in Spagna e Inghilterra. L’Atalanta è la squadra più internazionale che abbiamo. Da noi sento polemiche assurde: l’Atalanta doveva fermarsi… Lo spettacolo va sempre onorato. Quando vincemmo la prima Coppa Campioni, tutti si stupirono che una squadra italiana attaccasse la Steaua anche sul 3-0. L’Equipe scrisse: “Usciti da un altro mondo”. Anche l’Atalanta sembra uscita da un altro mondo».
Sacchi conclude con un augurio alla squadra bergamasca:
«Di non perdere i suoi valori e l’umiltà. Non pretendiamo che vinca. Ogni bella prestazione è già una vittoria. Se in Italia, in ogni ambito, tutti dessero ciò che l’Atalanta dà nel calcio, staremmo meglio…».











