Però Cavani in prima sul Messaggero no

Ci sono poche certezze nella vita. Una di queste, almeno a Roma, è il Messaggero. Nella Capitale il giornale è quasi un’istituzione. Non ci sono Corrieri (della sera) e Repubbliche che tengano. Va da sé che l’essenza stessa del quotidiano più letto in città sono le pagine sportive. Cascasse il mondo, ogni mattina il Messaggero […]

Ci sono poche certezze nella vita. Una di queste, almeno a Roma, è il Messaggero. Nella Capitale il giornale è quasi un’istituzione. Non ci sono Corrieri (della sera) e Repubbliche che tengano. Va da sé che l’essenza stessa del quotidiano più letto in città sono le pagine sportive. Cascasse il mondo, ogni mattina il Messaggero dedica ampio – e doveroso – spazio al calcio. Roma e Lazio. Roma, soprattutto. Qualche pagina di indiscrezioni dallo spogliatoio all’interno. E un bel titolo in prima pagina. Che quando bevo il caffè voglio sapere le ultime sulla formazione di domenica. Anche senza la fatica di sfogliare il giornale.

Stamattina però il caffè mi è andato di traverso. Sulla prima del Messaggero mi sono trovato bello e buono il faccione di Cavani. La maglia del Napoli, il pallone in mano (sarà un’impressione, ma mi sembra persino una foto del recente 4-1). Altro che Totti e De Rossi. Sotto la storica testata c’è Cavani che esulta.

«Scommesse. Tolti i due punti di penalizzazione. Napoli secondo insieme alla Lazio». E chi se ne frega? Io la mattina voglio sapere che succede a Trigoria. Mi interessano i retroscena sulla qualificazione in semifinale di Coppa Italia. Pretendo di conoscere le ultime notizie sulla partita di domenica (giochiamo con l’Inter, almeno due giorni di prepartita me li vorrete concedere). Il Napoli può pure vincere lo scudetto. Ma sulla prima pagina del giornale voglio un richiamo, un titolo, almeno una foto sulla mia Roma. Sarò provinciale? Probabilmente sì. E mi sta bene.

Insomma, Cavani di prima mattina non lo voglio vedere. Già mi rode abbastanza la saltuaria presenza di qualche laziale. Certe rivoluzioni non mi piacciono. Lo dico al responsabile di questa inaccettabile novità. Già, perché da qualche settimana il direttore del Messaggero è Virman Cusenza, arrivato proprio dal Mattino di Napoli. Con cortesia gli rivolgo un appello. Lo faccio dalle pagine del Napolista, che magari legge con interesse (viste le sue discutibili scelte editoriali). Caro direttore, forse non si è ancora bene ambientato a Roma. Non c’è problema. Faccia una passeggiata in centro, scopra le bellezze di questa città, si prenda tutto il tempo necessario. Ma per favore, non mi faccia più vedere Cavani in prima pagina.
Marco Sarti

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