Se vinciamo anche senza i gol di Cavani

Tre goal al Palermo con un’ottima prestazione, la Juventus che impatta sul Parma ed esce dal Tardini con un solo punto: che pomeriggio da antipatici. E pensare che la prima mezzora non prometteva niente di buono: Palermo arrembante, Napoli contratto, occasione goal per l’ex Dossena. Ma è bastato riprendere un po’ di campo per travolgere […]

Tre goal al Palermo con un’ottima prestazione, la Juventus che impatta sul Parma ed esce dal Tardini con un solo punto: che pomeriggio da antipatici.

E pensare che la prima mezzora non prometteva niente di buono: Palermo arrembante, Napoli contratto, occasione goal per l’ex Dossena. Ma è bastato riprendere un po’ di campo per travolgere i rosanero prima della fine del primo tempo: cinque minuti, e prima Maggio, poi Inler, stordiscono i siciliani. Il resto è accademia: pochi rischi, tanti tentativi di mandare in goal Cavani (sarebbe stato il centesimo in serie A), poi la splendida rete di Insigne (Lorenzo) e l’atteso esordio di Insigne (Roberto) – fratelli, frattesi, uno destro ed uno sinistro, tanta classe: già si sogna. A dieci minuti dalla fine arriva anche il boato del san Paolo ad annunciare il pareggio del Parma.

È stato, insomma, un pomeriggio da incorniciare. Non solo per la vittoria, o per il pareggio della Juve, o per gli Insigne: ma perché è arrivato un ulteriore indizio che il Napoli, dalla sentenza in avanti, si è fatto forza, si è ritrovato e si è risollevato – la doppia debacle bolognese, solo un lontano ricordo. Britos è autorevole, nel ruolo di capitan Cannavaro; Hamsik dà ogni domenica una nuova prova di carattere, di leader, ed i pesi del ruolo di capitano pro-tempore non sembrano gravargli; Inler e Behrami sono una macchina perfetta, soprattutto da quando lo svizzero-turco ha ritrovato forma e colpi; sulle fasce, Maggio è tornato ad essere Maggio (quello vero, quello che corre, quello che s’inserisce e segna), e Zuniga è una scheggia, finalmente anche pratico. E la vittoria con tre goal di scarto senza che Cavani debba sporcarsi le mani risponde alle critiche sentite in settimana da tutta Italia sulla matador-dipendenza del Napoli: questo Napoli non è (sottolineo: non è) solo Cavani.

Bisogna ricominciare da qui: da una squadra pimpante, che gira in maniera perfetta, in cui nulla è lasciato al caso – una squadra che, vada come vada, rimane sempre lassù, a braccare la capolista.

Ricominciamo dalla distanza dalla Juventus.
Ricominciamo da tre.
Anzi, da 5meno2.
Antonio Cristiano

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