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Piero Sorrentino e i dolori contro cui sbattiamo

“GLI ABUSIVI” – La vita che cambia da un giorno all’altro, è protagonista dell’ultimo romanzo del quarantenne scrittore napoletano: “Un cuore tuo malgrado”

Piero Sorrentino e i dolori contro cui sbattiamo

“Un cuore tuo malgrado”

Il quarantenne scrittore partenopeo Piero Sorrentino ritorna in libreria con “Un cuore tuo malgrado (pagg. 149, euro 17; Mondadori)” , un romanzo pieno di dolori e di sofferenza. Bianca Mattei è un autista di bus di linea che una mattina – “per una distrazione” – investe in pieno un station wagon con un marito, una moglie ed un bambino. Sopravvive solo Dario Spatola il marito, mentre perdono la vita Giulia e Vittorio. Il processo porta ad un patteggiamento e Bianca per un concorso di colpa con Spatola riesce ad evitare la galera, ma non il perdurare della “sua colpa senza fine”.

Il suo presente ora è fatto dalle visite alla sua terapeuta che le somministra medicine per una vita artificiale. La aiuta sua sorella, Margherita, che di mestiere fa la traduttrice per una casa editrice e che la accoglie nella sua casa che divide con il gatto Nuvola, dopo la separazione con il suo uomo. Bianca è depressa ed inoperosa e male sopporta le cure perentorie della sorella con cui fin da piccola ha un rapporto di contrasto. Tenta con una mail allo Spatola, – dove ricorda la vicenda giudiziaria, la sua degenza in ospedale – di richiedergli un dialogo per ottenere una parvenza di perdono. Ma nel reply non ottiene nulla se non una maledizione senza fine per il dolore causatogli.

I ricordi della sua adolescenza

Nella sua sospensione depressiva ricorda episodi della sua adolescenza in un’isola dove con la sua famiglia si recava. Il dolore per la perdita del padre è ancora forte. Bianca allora si iscrive ad un corso di fotografia di Spatola con il falso nome di Adriana Valentino per tentare un contatto con lui. Intanto alla vera mail di Bianca il fotografo-vedovo sembra voler iniziare una sorta di dialogo con lei.

Il libro di Sorrentino gode di una scrittura leggera che fa pensare ad una serie di cerchi concentrici, dopo che un sasso finisce in un lago. È curata ed ha poche sbavature. Il libro invece è un testo che si interroga laicamente sulla tragedia che può scaturire da un accadimento quotidiano come un incidente stradale. Ma in filigrana si occupa della narrazione di ognuno di noi e delle nostre infinite variazioni nell’esistenza, “il semplice abbozzo di una persona che non cambia se non nei dolori contro cui sbatte”. Aspettando come in una fotografia ben riuscita quella luce diversa che mescolerà l’universo e lo spazio. Quella luce ci perdonerà?

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