Milan-Lazio, Collu non sarà sospeso, l’errore è di Di Paolo al Var (Repubblica)
Il Var va utilizzato correttamente e solo quando necessario. Spiega Tagliavento: «La colpa è della paura di commettere un errore che può cambiare una partita».

Dc Roma 09/11/2025 - campionato di calcio serie A / Roma-Udinese / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Giuseppe Collu
La gestione di Collu in Milan–Lazio ha sollevato polemiche: sebbene l’arbitro non sarà sospeso, l’errore decisivo è stato attribuito al Var Di Paolo, che ha richiamato Collu per un tocco dubbi. Gli arbitri italiani, e non solo, stanno suscitando molte discussioni quest’anno. Repubblica commenta così gli episodi della giornata di ieri:
“Un gran pasticcio. Evitabile. Tre errori nel giudicare un episodio che, in realtà, era stato correttamente interpretato in campo dall’arbitro. Il rigore che la Lazio ha reclamato nel finale della partita con il Milan non c’era: questa la valutazione dei vertici arbitrali. Però all’interno di quei lunghi folli minuti tante cose non sono andate come auspicato”.
Situazione arbitri
Riporta la Repubblica oggi in edicola:
“L’arbitro Collu non sarà sospeso: l’Aia ha valutato positivamente come ha gestito il marasma generato dalla chiamata al video. L’errore più grave è quello, la scelta del Var Di Paolo di richiamare il collega per il tocco con il gomito di Pavlovic. A catena gli altri due incidenti di percorso: il braccio del milanista era fuori sagoma ma non punibile, Marusic non commette irregolarità. Insomma, non c’era nulla. Collu ha rischiato di sbagliare, indotto all’errore da Di Paolo. Lui sì verrà fermato”.
La sensazione è che le chiamate al monitor siano eccessive. «Sabato è stato un pastrocchio – l’analisi di Paolo Tagliavento, ex fischietto internazionale -. Il Var va utilizzato solo per cose macroscopiche. È stato assurdo richiamare Collu per quel tocco di mano. Non era un chiaro ed evidente errore».
Il momento è particolarmente difficile. Il Var viene spremuto. «Ed è un peccato. A me avrebbe evitato errori che hanno condizionato la mia carriera, come il gol non convalidato a Muntari in quel Milan–Juventus», prosegue Tagliavento.
Per Tagliavento è colpa «della paura di commettere un errore che a questi livelli può cambiare una partita».








