Giada D’Antonio e la dedica ai ragazzi di Roccaraso: «Potete farcela anche voi, ragazzi del Sud come me»
La sedicenne di San Sebastiano al Vesuvio fuori all'esordio in Coppa del mondo . È scesa col pettorale 70. «La pista era davvero rovinata, ho cercato di non mollare»

Dura due intermedi e appena trenta secondi, l’esordio in Coppa del Mondo di sci alpino della sedicenne napoletana Giada D’Antonio. Un lampo carico di emozione e significato, consumato tra i pali stretti di Semmering, in Austria, su un tracciato che si rivelerà il vero antagonista della giornata.
La “Black Panther” combatte subito contro una pista martoriata: buche profonde, neve spaccata, il terreno reso duro dall’acqua e dal sale gettato per far ghiacciare. Una prima manche spietata, che fa fuori il 50% delle atlete in gara: 40 su 79. Tra loro anche Giada, scesa con il pettorale numero 70, terzultima a partire. Determinazione e forza di volontà non bastano contro un tracciato non all’altezza di una gara di Coppa del Mondo, ma il talento resta lì, evidente, anche senza il traguardo.
Al parterre di Semmering ci sono la mamma Sandra, emozionatissima, con il figlio Anthony. Accanto a loro Edoardo Romano, cugino e compagno di squadra, con il padre Stefano, past president dello Sci Club Vesuvio. A Roccaraso, invece, nella sala consiliare del Comune, si radunano i compagni di sempre: i ragazzi degli sci club del Comitato Campano. E’ per loro il primo messaggio una volta arrivata in fondo.
“Ho lottato, molto. La pista era tanto rovinata e anche difficile, ma se ce l’ho fatta io ad arrivare in Coppa del Mondo venendo dal sud, ce la potete anche voi”. Poi l’analisi lucida, da atleta già matura: “Al cancelletto ho provato un po’ di ansia, avevo una gran voglia di scendere e di dare il meglio di me. Mi sono detta ‘ora che succede’, poi ho cominciato ad attaccare. La pista era davvero rovinata e ho fatto anche un paio di numeri. Ho cercato di non mollare. Anche il riscaldamento non è stato per niente liscio, però mi ha preparata al feeling che poi ho ritrovato in gara”.
Nel warm-up scia accanto al suo idolo, Mikaela Shiffrin. Dopo l’uscita resta al parterre per la seconda manche, a tifare le compagne e ad ammirare proprio Shiffrin vincere la gara. È un altro tassello di una storia che comincia così: con una caduta che non spegne nulla. Ora Giada D’Antonio guarda avanti. Spera in un’altra chance in Coppa del Mondo, magari già nel weekend del 3-4 gennaio, quando a Kranjska Gora sono in programma un gigante e uno slalom. Il debutto è stato breve, durissimo, imperfetto ma un vero e proprio sogno.











