Turrini: «Max Verstappen sta alla Formula 1 come Pelé stava al calcio»

Sul suo blog dopo il Gp del Brasile: «Eppure, sotto la bandiera a scacchi è stato preceduto da Kimi Antonelli. Il mio, il nostro Harry Potter! Ho un debole per il giovanotto. Gli manca soltanto la vittoria. Arriverà»

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LAS VEGAS, NEVADA - NOVEMBER 23: 2024 F1 World Drivers Champion Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing celebrates in parc ferme after the F1 Grand Prix of Las Vegas at Las Vegas Strip Circuit on November 23, 2024 in Las Vegas, Nevada. Rudy Carezzevoli/Getty Images/AFP Rudy Carezzevoli / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP

Lando Norris della McLaren ha fatto un altro passo verso il suo primo titolo in carriera tagliando il traguardo in prima posizione. La Red Bull di Max Verstappen e la Mercedes di Kimi Antonelli hanno dato spettacolo battagliando per il secondo gradino del podio, ottenuto poi dal giovane pilota italiano. E la Ferrari? Quello in Brasile è stato l’ennesimo weekend da dimenticare per il team di Maranello, che ha lasciato San Paolo con due ritiri (per incidente) scivolando dal secondo al quarto posto della classifica costruttori.

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A margine dell’evento, il giornalista esperto di Formula 1 Leo Turrini ha analizzato le principali vicende della parentesi sudamericana tramite le colonne del suo blog “Profondo Rosso”.

L’analisi di Turrini

“Non toglierò nulla a Norris, ci mancherebbe. Ha vinto in Brasile e il titolo ormai ha forse il suo padrone, visto che Piastri continua ad auto affondarsi, con una pulsione vagamente suicidaria. Però, abbiate pazienza, due sono i personaggi cui voglio dedicare le mie righe appassionate”, esordisce Turrini.

“Uno lo conoscete da un pezzo. Max Verstappen sta alla F1 come Pelé stava al calcio. Mi dispiace per chi pensa che io stia esagerando: ne sono convinto. Può risultare antipatico, per carità. Ma di nuovo ha dimostrato, ad Interlagos, perché, titolo o meno, e’ lui il più forte di tutti”, scrive il volto noto di Sky. Che poi si sofferma sul secondo protagonista: “Eppure, sotto la bandiera a scacchi del Gran Premio del Brasile Super Max è stato preceduto da Kimi Antonelli. Il mio, il nostro Harry Potter! Notoriamente ho un debole per il giovanotto, l’ho confessato pubblicamente e buona lì. Questo ragazzo non guida la Mercedes dell’epoca d’oro. Ciò nonostante, sta emettendo i raggi laser del suo talento. Per tutto il week end paulista l’emiliano è stato spettacoloso. Lo dico? Lo scrivo: gli manca soltanto la vittoria. Arriverà, arriverà”.

Quanto invece al disastro Ferrari, Turrini ricorda:

“Stavolta non è colpa della modestissima Sf25: sono stati gli incidenti a rovinare la domenica paulista del Cavallino, distruggendo sin da subito le velleità di Leclerc e di Hamilton. Sul conto di Lewis non intendo infierire, stavolta è stato pure lui sfigatissimo e poi la realtà stagionale parla da sola e mi dispiace. Il dato resta e ventuno Gran Premi senza un acuto che sia uno legittimano una depressione impossibile da sopportare”.

E aggiunge:

“Dopo di che, non sfugge al ferrarista, inteso come tifoso, la differenza plateale tra le due anime “corsaiole” dell’azienda. Il gruppo che si è dedicato alle gare di durata, in codice Wec, ha dominato per tre anni di seguito a Le Mans e sabato in Bahrain ha conquistato entrambi i titoli iridati, piloti e costruttori. John Elkann ha vinto la sua personalissima scommessa, un azzardo a detta di non pochi osservatori. E gliene do’ atto volentieri.
Dopo di che, la stessa Ferrari, con lo stesso presidente, in Formula Uno non è mai in lotta per il trionfo finale. Ci siamo già persi un paio di generazioni buone buone, visto che l’impresa mondiale di Kimi Raikkonen risale al 2007.
Segue domanda indirizzata a chi comanda in Rosso: è possibile immaginare una sinergia sana tra i due ambienti, tra Wec e F1? Sono il primo a sapere che si tratta di universi paralleli, una gara di durata non e’ sovrapponibile ad un Gp di trecento chilometri. Però è anche vero che vincere aiuta a vincere, pure in contesti distinti e distanti. Io ci farei un pensierino”.

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