Kosiso l’undicenne sotto contratto con la Nike, l’agente Zahavi: «Non faccio contratti, assisto la famiglia ed è legale»

«Nessuna regola impedisce di consigliare un bambino e la sua famiglia». L'agente ha raggirato la regola Fifa: assistere famiglie e bambini in contratti di sponsorizzazione è pratica comune e pienamente legale

Kosiso

Pini Zahavi difende il ruolo della sua agenzia nell’accordo commerciale tra Nike e il giovane talento del Barcellona, Destiny Kosiso, oggi dodicenne. L’agente, come riporta il Times,  sostiene che assistere famiglie e bambini in contratti di sponsorizzazione sia pratica comune e pienamente legale. La vicenda riaccende il dibattito sul coinvolgimento degli intermediari nel calcio giovanile e sui limiti delle norme Fifa. Per Nike, invece, non è una novità puntare sui prodigi più giovani.

Non posso fare l’agente? Ok allora faccio il consigliere della famiglia

Le regole Fifa vietano agli agenti di rappresentare un minorenne prima dei 16 anni, ma non impediscono di fornire consulenza su accordi commerciali. Per questo caso, «non c’è alcuna regola che impedisca a un agente di consigliare un bambino e la sua famiglia su contratti commerciali prima di quell’età». Zahavi lo ribadisce senza esitazione: «Questo è il modo per costruire il contatto per il futuro».

Kosiso è uno dei talenti più prolifici della Masia, e Nike negli anni ha firmato contratti con bambini anche più giovani. «Questo mese Kosiso è diventato l’ultimo giovane a ottenere un accordo commerciale con il colosso statunitense», pratica non proibita. La notizia è stata diffusa sui social da Alex Zahavi, collaboratore dell’agenzia Gol International: «A soli 11 anni, Destiny ha già firmato il suo contratto con Nike la scorsa settimana… è giovane, è talentuoso».

Il bambino è speciale, ha segnato 145 gol in 52 partite

Pini Zahavi chiarisce che Alex ha semplicemente aiutato la famiglia su richiesta: «Sta aiutando la famiglia. Non possiamo guadagnare denaro da lui. Non c’è contratto». L’agente insiste sulla straordinarietà del ragazzo: «Il bambino è molto speciale… la stagione scorsa ha segnato 145 gol in 52 partite».

Le norme Fifa sono chiare: «un accordo di rappresentanza con un minorenne può essere firmato solo nei sei mesi precedenti il compimento dell’età per il primo contratto professionistico», in Spagna a 16 anni. Ma questo non vieta la consulenza. Zahavi lo rivendica: «È totalmente legale… è davvero positivo che un club come il Barcellona e Nike abbiano già notato un ragazzo che potrebbe diventare un giocatore di livello mondiale».

Nike ha un lungo passato di accordi con giovanissimi: «Nel 2021 hanno firmato il prodigio brasiliano Kauan Basile quando aveva otto anni». Anche Neymar e Shane Kluivert siglarono con il marchio in età precoce, così come la skater olimpica Sky Brown.

Per ora, Nike, Fifa e Barcellona non hanno rilasciato commenti: «sono stati contattati ma non hanno ancora risposto».
La storia di Kosiso riapre così una questione cruciale: quando inizia davvero il confine tra tutela del giovane e business del talento?

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