“Il rumore dell’erba”, “la zeppettina”: il dizionario spallettiano con le frasi cult del tecnico
La Gazzetta ha raccolto alcune parole chiave dell'allenatore della Juventus nei suoi primi giorni nel club, che hanno ridato fiducia all'ambiente bianconero.

Mg Cremona 01/11/2025 - campionato di calcio serie A / Cremonese-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti
Luciano Spalletti ha riportato alla Juventus fiducia e alcune sue parole e frasi cult di questi giorni sono state raccolte dalla Gazzetta dello Sport, come una sorta di “dizionario spallettiano”.
Le frasi cult di Spalletti alla Juventus e il dizionario spallettiano
«Le parole nuove non affaticano la mente, sono le cose vecchie che appiattiscono», ha spiegato l’allenatore.
Il quotidiano scrive:
Luciano Spalletti ha convinto tutti che nella bolgia di uno stadio si possa sentire “il rumore dell’erba”, legando il concetto a un’immagine visiva: lo scorrere veloce del pallone sul campo. È stata una delle prime richieste, quella di giocare a ritmo alto. Con ciò, ha richiamato tutti al senso di responsabilità davanti ai tifosi. Il nuovo allenatore si è smarcato subito dalla nota diatriba dell’ultimo ventennio fra giochisti e risultatisti. Notoriamente Spalletti fa giocare bene le sue squadre, ma «in campo diventa fondamentale vincere la partita. Poi, visto che il calcio è anche uno spettacolo, si cerca di fare un buon prodotto, che sia di qualità per chi lo vede». Quel senso di responsabilità che deve muovere la coscienza di tutti, sapendo scindere le motivazioni dalla pressione, Spalletti lo ha fatto passare da un concetto di base come l’autodisciplina, che fa sempre la differenza, ha detto l’allenatore.
Alla vigilia del suo primo match di Champions League della Juve Spalletti ha fatto riferimento all’ultimo motto della Juve di Andrea Agnelli: fino alla fine. Al suo debutto sulla panchina della Juve, a Cremona, nel corso del match Spalletti si è rivolto anche al cielo, invocando Gianluca Vialli: “Dai Gianluca che è ancora lunga”, l’espressione del tecnico, legato a Vialli anche nella sua ultima esperienza sulla panchina della nazionale azzurra. Ha detto il tecnico che giocare la Champions League è un po’ come stare nella suite del calcio europeo. E dunque bisogna meritarselo, onorando al meglio la storia del club. Poi la zeppettina, ovvero lo scavino: Zhegrova ha fatto lo scavino più volte.











