Lo sceicco Mansour, proprietario del City, sta finanziando anche il Liverpool
Anche se solo un po', scrive il Guardian: ha investito 750 milioni di dollari nel terzo maggiore azionista dei Reds, il Fenway Sports Group. "Con le società di private equity andrà sempre più così"

UAE President President Sheikh Mohamed bin Zayed al-Nahyan and Manchester City's Emirati owner Sheikh Mansour bin Zayed al-Nahyan attend the UEFA Champions League final football match between Inter Milan and Manchester City at the Ataturk Olympic Stadium in Istanbul, on June 10, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)
Lo sceicco Mansour, proprietario del City, sta finanziando anche il Liverpool
In premier c’è un problema si multiproprietà (legalissima, in questo caso) che sta mettendo in imbarazzo le due big del campionato: nel 2023 il proprietario del City, lo sceicco Mansour, ha investito la bellezza di 750 milioni di dollari nella società che è il terzo maggiore azionista del Liverpool, Fenway Sports Group. Insomma, traduce il Guardian: il proprietario del City possiede anche – un po’ – il Liverpool.
“Dal 2021, RedBird Capital Partners detiene l’11% di FSG, di cui il principale proprietario del Liverpool, John Henry, è il maggiore azionista con il 40%. Due anni dopo, International Media Investments (IMI) di Mansour ha investito 750 milioni di dollari in RedBird, nell’ambito di una raccolta fondi che ha prodotto 2,5 miliardi di dollari da spendere in asset sportivi e mediatici; l’investimento è stato ritenuto così significativo che il fondo è stato rinominato RedBird IMI”.
“Il fondo è stato creato per specializzarsi in fusioni tra sport e media e RedBird IMI ha trascorso gli ultimi due anni in una posizione complessa legata al suo coinvolgimento nel Telegraph Media Group. La questione del perché l’IMI di Mansour abbia investito in RedBird non ha ancora trovato una risposta pubblica, come spesso accade con gli investimenti di Abu Dhabi. RedBird Capital, fondata dal finanziere newyorkese Gerry Cardinale nel 2014, ha effettuato una serie di investimenti nel settore sportivo negli ultimi cinque anni, aggiudicandosi il Tolosa nel 2020 e il Milan per 1,2 miliardi di dollari dall’hedge fund Elliott Management nel 2022. L’investimento da 735 milioni di dollari in FSG è stato concluso nella primavera del 2021, in un momento in cui il proprietario del Liverpool cercava di arginare le perdite causate da quasi 12 mesi di pandemia di Covid-19”.
“La quota dell’11% di RedBird Capital le conferisce poca voce in capitolo all’interno dell’impero sportivo FSG, tanto che non è stata coinvolta nel processo di vendita del Liverpool guidato dalle banche statunitensi Morgan Stanley e Goldman Sachs tre anni fa, che ha portato FSG a vendere una piccola quota alla società di investimento boutique Dynasty Equity per 164 milioni di sterline”.
“Poiché IMI possiede meno di un terzo dei fondi sussidiari di RedBird Capital, fonti di Liverpool e City insistono sul fatto che Mansour non abbia alcuna influenza ad Anfield. Una fonte ha paragonato la situazione alla posizione di proprietà del Chelsea, il cui azionista di maggioranza, Clearlake Capital, riceve una parte significativa dei suoi finanziamenti dal Fondo di Investimento Pubblico dell’Arabia Saudita, proprietario del Newcastle”.
In realtà, conclude il Guardian, “poiché le società di private equity considerano le squadre sportive come asset investibili, è probabile che tali associazioni tra gruppi proprietari aumentino, con il Liverpool anche tangenzialmente legato ad altri due importanti club europei. Un altro azionista di FSG, il gruppo di investimento americano Arctos Sports Partners, detiene quote di minoranza nel Paris Saint-Germain e nell’Atalanta, squadra di Serie A”. Insomma: “Nonostante le teorie del complotto online, nessuno dovrebbe aspettarsi che lo sceicco Mansour indossi una sciarpa metà City e metà Liverpool”.











