Rocchi sul rigore di Napoli-Inter: «La decisione non è corretta, non è calcio di rigore»

A Open Var: «Non mi è piaciuta per niente in questa giornata, ma sottolineo per niente, l'ingerenza di Bindoni che va oltre quello che gli abbiamo chiesto»

rocchi milan-bologna Open Var

Db Milano 11/01/2023 - presentazione introduzione fuorigioco semiautomatico S.A.O.T / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluca Rocchi

Dazn ha pubblicato Open Var,  la consueta rubrica sugli episodi arbitrali della Serie A, in cui Rocchi ha analizzato il tanto contestato rigore concesso su Di Lorenzo in Napoli-Inter

«Agli assistenti abbiamo cercato di far fare un percorso in questi anni, su scelta anche mia ovviamente, perché stiamo cercando di trasformarli un pochino di più dal punto di vista tecnico in piccoli “arbitri”. Perché con l’avvento del Var nel fuorigioco è stato limitato il loro lavoro. Quello che non mi è piaciuto per niente in questa giornata, ma sottolineo per niente, sia l’ingerenza di Bindoni che va oltre quello che gli abbiamo chiesto di fare. Noi abbiamo chiesto agli assistenti di intervenire su cose 100% chiarissime nell’area di competenza loro, sicuramente non in quest’area di competenza qua, oltretutto con un arbitro in controllo. Per tanto la decisione non è corretta, non è calcio di rigore. Nella scala di responsabilità do molta responsabilità all’assistente, in parte anche all’arbitra che fischia e in parte anche al Var»

Per Rocchi le colpe del rigore concesso al Napoli sono 60% del guardalinee, 30% dell’arbitro Mariani, 10% del Var

“60% l’assistente Bindoni, 30% l’arbitro Mariani, 10% il Var Marini. A spanne si può sintetizzare così la percentuale di colpa sul pasticcio del rigore concesso al Napoli, nella valutazione che filtra dalla CAN, la Commissione degli arbitri di A e B diretta da Gianluca Rocchi. Un rigore brutto, di quelli che al designatore proprio non piacciono, concesso con una modalità anche peggiore. Cominciando dall’assistente: Bindoni, che con Mariani ha recentemente diretto la finale del Mondiale Under 20 in Cile, anche forse per la lunga esperienza in team con l’arbitro di Aprilia, ha finito per far sconfinare la collaborazione in ingerenza. Arbitro e assistente in campo devono lavorare di squadra aiutandosi, anche in tempo di Var, ma in una situazione così concitata e lontana, di non facile lettura, sarebbe stato meglio rimanere silenti. E’ stato invece lui a segnalare al collega il presunto contatto da rigore tra Mikhitaryan e Di Lorenzo, inducendolo a fischiare e indicare il dischetto a scoppio ritardato. A Mariani e al Var Marini invece è mancata la freddezza: l’arbitro avrebbe potuto/dovuto “annusare il pericolo” di affidare a una valutazione fatta da 30 metri una decisione così importante, mentre il Var, considerato anche il coraggio che ha chiesto Rocchi a inizio stagione nell’intervenire per evitare “rigorini”, avrebbe potuto mettere una pezza chiamando all’on field review il collega. Ma dei tre, Marini è considerato il meno colpevole. Inutile al momento parlare di stop o addirittura di punizioni. Al termine della giornata di campionato come sempre Rocchi e i suoi analizzeranno a freddo tutte le situazioni e valuteranno chi si è dimostrato più o meno “in forma”. Ma le percentuali di cui sopra offrono probabilmente una indicazione molto verosimile”.

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