Panatta: «Al posto di Sinner avrei giocato la Davis, ma oggi le condizioni sono diverse. Per me era meglio prima»

Ad un evento a Roma: «Oggi è tutto esagerato. C'è un team intorno che lo consiglia, io quando giocavo facevo tutto da solo. Oggi i giocatori non li vedi mai, solo in campo o in conferenza stampa»

Panatta, Sinner

Db Milano 10/10/2023 - photocall trasmissione Rai TV ‘La Domenica Sportiva’ / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Adriano Panatta

Intervenuto ad un evento organizzato al “Circolo Antico Tiro a Volo” di Roma, Adriano Panatta ha parlato di come è nata la sua fede calcistica giallorossa e si è soffermato anche su Jannik Sinner.

«Non so per quale motivo sono diventato romanista, forse perché da bambino mi hanno portato a vedere la Roma», ha esordito Panatta. «Mio fratello è romanista, tutti quanti romanisti, tranne mio padre che è laziale. La squadra che porto nel cuore? Quella che ha vinto il primo scudetto, mi ha regalato gioie infinite. Le tifoserie sono tutte uguali, ma quella della Roma quando vai all’Olimpico ha qualcosa di diverso», ha aggiunto.

Panatta: «Sinner? Non ne posso più…»

Per quanto riguarda Sinner, invece, all’ex tennista è stato chiesto di (tornare) ad esprimersi sul forfait dell’azzurro alle Finals della Coppa Davis 2025. «Non ne posso più. Mi fermano per strada e mi chiedono come sta Sinner. Ma perché io dovrei sapere come sta Sinner», ha sbottato il 75enne capitolino.

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Poi, però, è entrato nel merito della vicenda spiegando: «Il momento storico di oggi non può essere paragonato al nostro degli anni ’70. Sono cambiati i parametri e le priorità dei giocatori. Io al suo posto avrei giocato ma non sono contro la sua decisione perché oggi sono completamente diverse le condizioni. C’è un team intorno che lo consiglia, io quando giocavo facevo tutto da solo. Oggi i giocatori non li vedi mai, solo in campo o in conferenza stampa. Per me era meglio prima, adesso è tutto esagerato. Anche per il calendario, i giocatori possono decidere a quali tornei prendere parte».

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