In Spagna inventano lo scandalo Sinner: “sarebbe un tennista perfetto se non si spegnesse quando affronta Alcaraz”
Mundo Deportivo: se il tennista murciano non esistesse, i numeri di Sinner sarebbero spaventosi. L'italiano sta certificando il suo status di macchina da precisione.

Italy's Jannik Sinner reacts after a point as he plays against Spain's Carlos Alcaraz during their men's singles final tennis match on the fourteenth day of the 2025 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 13, 2025. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP)
In Spagna urlano allo “scandalo Sinner“. Perché? Perché se non esistesse Carlos Alcaraz, sarebbe un tennista perfetto. Oggi ha battuto Daniel Atlmaier 6-3 6-3 al Master 1000 di Shangai, dove lo spagnolo non giocherà.
Sinner sarebbe una macchina perfetta se non esistesse Alcaraz
Mundo Deportivo scrive:
L’italiano Jannik Sinner ha concluso molto bene le stagioni 2023 e 2024. Ha bisogno di ripetersi ancora di più nel 2025 se vuole continuare a sfidare lo spagnolo Carlos Alcaraz, che ora è numero uno al mondo. All’altoatesino servono mille punti per raggiungere Alcaraz. Senza Alcaraz al Master 1000 di Shangai, che aveva vinto il torneo a Tokyo, quello di Sinner è uno scandalo: se il tennista murciano non esistesse, i numero di Sinner batterebbero ogni record in una regolarità encomiabile: non ha mai perso contro un giocatore fuori dalla top 10 dal 2023, Sono 64 le vittorie consecutive. Il suo record contro avversari non della top 20 è di 85-1 dal 2023, ad eccezione della vittoria di Bublik ad Halle quest’anno. L’italiano sta certificando il suo status di macchina da precisione e si spegne solo quando Alcaraz lo domina. Il resto dei tennisti soccombe a un Sinner che sta migliorando sempre di più il suo tennis.
Il tennista altoatesino: «Non penso alle statistiche durante la partita»
«È bello essere di nuovo qui», ha esordito l’azzurro. «Shanghai è un torneo speciale, l’ultimo appuntamento asiatico dell’anno, e sono felice di giocare davanti ai tifosi di questa città. Le condizioni sono molto diverse rispetto a Pechino, ho avuto soltanto un allenamento per abituarmi, quindi sarà una sfida dura fin da subito, ma è anche il bello del nostro sport: accettare l’imprevisto e provare a dare il massimo sin dal primo turno», ha aggiunto.
Facendo un passo indietro verso Pechino, emerge che Jannik ha salvato 21 palle break su 26 dimostrandosi glaciale nei momenti decisivi:
«Non penso a queste statistiche durante la partita. Cerco soltanto di fare la scelta migliore in quel momento. A volte riesce, a volte sbagli, ed è normale. La cosa importante è accettare l’errore e continuare a spingere, provando sempre a mettersi nelle condizioni di scegliere bene sotto pressione».