Il sindaco Manfredi: «Contrario ai divieti dei tifosi in trasferta, il calcio non può essere solo televisivo»
Al Corsport: «Da ragazzino seguivo tantissimo il Nola. Ho girato tutte le serie minori. Andavo con la squadra, con Enrico Fedele che era ds. Giochista o risultatista? A me piace vincere»

Mc Napoli 07/07/2023 - presentazione palinsesto Rai Tv / foto Mario Cartelli/Image nella foto: Gaetano Manfredi
Il sindaco Manfredi: «Contrario ai divieti dei tifosi in trasferta, il calcio non può essere solo televisivo»
Nell’intervista concessa al Corriere dello Sport, il sindaco Gaetano Manfredi ha anche espresso la propria contrarietà nei confronti dei divieti di trasferta che spesso colpiscono i tifosi del Napoli. Ecco le sue parole:
«Sono molto contrario. Fermo restando che sono provvedimenti presi per motivi di sicurezza dal ministero dell’Interno. Dobbiamo però sempre pensare di poter consentire la mobilità. Deve sapere che mio padre era un dirigente del Nola, la squadra della mia città. Da ragazzino seguivo tantissimo il Nola. Ho girato tutte le serie minori. Andavo con la squadra, con Enrico Fedele che era direttore sportivo. Ho girato tutti i campi di Puglia, Calabria, Sicilia, Abruzzo. E serbo ricordo bellissimi di quelle trasferte. Penso che il calcio non possa essere solo televisivo. Bisogna poter andare fuori, partecipare alle trasferte. Il calcio solo televisivo perde tanto del suo fascino».
Ha parlato anche dell’evento sportivo cui è più legato.
«L’evento di cui ho ricordi più forti è Italia-Germania 4-3, semifinale del Mondiale 1970. Avevo sei anni e fu la prima volta che i miei genitori mi consentirono di andare a dormire più tardi per guardare la televisione. È stato come essere diventato grande».
Nel dibattito del calcio contemporaneo, lei è più per il risultato o per il bel gioco?
«Alle persone piace vincere, a nessuno piace perdere. La prima cosa è vincere. La seconda è giocare bene. Se si riesce a vincere giocando bene, è meglio. Ma preferisco vincere».