I muscoli fragili del Napoli, si riflette sulla causa degli infortuni (Gazzetta)
Da Buongiorno a Lobotka, da Lukaku a Hojlund oltre a De Bruyne: in infermeria c’è stato un discreto viavai che ispira anche riflessioni sulle cause di infortuni ormai sistematici

Ni Napoli 24/11/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Roma / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Alessandro Buongiorno
I muscoli fragili del Napoli, si riflette sulla causa degli infortuni (Gazzetta)
Sono tanti gli infortuni nel Napoli di Conte, uno dietro l’altro. L’ultimo, il più clamoroso, è quello che riguarda Kevin De Bruyne che domani mattina si opererà in Belgio. Ma non è solo De Bruyne. La lista è lunga troppo lunga. Ne scrive la Gazzetta dello Sport con Antonio Giordano:
Però c’è qualcosa nell’aria (?) che sfibra i muscoli d’una squadra divenuta improvvisamente e ripetutamente troppo fragile: la lista degli ammaccati ai muscoli si è aperta ad agosto, con Lukaku, e da quel giorno, in infermeria c’è stato un discreto viavai che ispira anche riflessioni sulle cause di infortuni ormai sistematici. Alessandro Buongiorno s’è bloccato contro il Pisa, ha saltato tre partite (Milan, Sporting e Genoa) e poi si è ripresentato a Torino. Lobotka si è dovuto accomodare in panchina zoppicando contro il Genoa, ci ha rimesso la nazionale, il Torino, il Psv, l’Inter, sicuramente il Lecce e si vedrà quando sarà il caso rimetterlo nel cuore del Napoli, se con il Como o se con l’Eintracht. Rrahmani ha guardato nove gare dal divano o dalla tribuna, dopo che s’è bloccato in nazionale: a Lecce sarà in panchina, lui con Hojlund, che nelle ultime tre non se l’è sentita di rischiare e vorrebbe farlo sabato prossimo contro il Como per poi ripresentarsi anche in Champions.
A proposito di muscoli, Sarri sugli infortuni: «È il 2025, nessuno sbaglia più la preparazione atletica»
Alla vigilia dell’interessante sfida della sua Lazio alla sua ex Juventus, Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa. Le sue parole si sono rivolte innanzitutto ai suoi ricordi legati al momento in cui allenava a Torino, per poi spostarsi sulla gara di domani e sugli infortuni in generale che stanno colpendo mezza Serie A in tutte le zone del campo. Di seguito un estratto significativo.
Che partita si aspetta? Che ricordi ha dell’esperienza a Torino?
«Mi aspetto una gara difficile, contro una squadra che ha giocato alla pari del Real. Da affrontare con umiltà, ci saranno momenti di difficoltà che vanno affrontati e superati con il sacrificio. Alla Juve ci sono stato una stagione, da maro in poi a porte chiuse. Una stagione particolare, la soddisfazione di aver vinto lo scudetto a fine ciclo.»
Come mai questi infortuni?
«Si può fare il punto anche tutti i giorni, i giornalisti spesso vanno per luoghi comuni, quindi che l’infortunio sia colpa della preparazione. Oggi nel 2025 la preparazione non la sbaglia più nessuno. C’è l’alimentazione, la prevenzione, la fisioterapia, ci sono mille fattori. Gigot ha fatto un allenamento. Marusic gli salta l’aderenza alla vecchia cicatrice. Patric viene da un’operazione. Pellegrini è traumatico, Rovella è una problematica di 3 anni fa, irrisolta. Vecino è la stessa storia dell’anno scorso. Lazzari da quando lo conoscono ha sempre problemi al soleo, Zaccagni viene da un’operazione, Isaksen viene da una malattia. Dele-Bashiru è colpa nostra, di tutto l’ambiente, era tornato dalla Nazionale male e l’abbiamo forzato. Il derby non ha pagato. Poi ci sono stati Taty e Cancellieri. L’amaro in bocca ce lo lascia Castellanos perché ci dava buoni sensazioni. Cancellieri aveva qualche valore fuori regola, ma i risultati del giovedì ci sono arrivati il lunedì e pure quelli di Isaksen erano preoccupanti. Di 13 infortuni ne ho scartati 10 collegati ad altre cose. Dele l’abbiamo pagato noi.»











