Hamilton: «La Ferrari ha iniziato ad ascoltarmi». Leclerc: «Non possiamo giocarcela con McLaren e Red Bull»

Alla vigilia del weekend in Messico. Lewis in conferenza: «Stiamo andando nella direzione giusta, Roma non è stata costruita in un giorno ci vuole tempo per costruire». Charles realista a Sky: «In Texas siamo arrivati terzi, ma abbiamo fatto tutto alla perfezione»

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Ferrari's Monegasque driver Charles Leclerc and Ferrari's British driver Lewis Hamilton talk as they take part in the drivers parade for the Bahrain Formula One Grand Prix at the Bahrain International Circuit in Sakhir on April 13, 2025. Andrej ISAKOVIC / AFP

Vigilia di weekend al circuito “Hermanos Rodriguez” di Città del Messico, dove nei prossimi giorni si disputerà la 20esima tappa del Mondiale 2025 di Formula 1. Un appuntamento a cui la Ferrari arriva reduce dai segnali incoraggianti mostrati ad Austin, nel Gp degli Stati Uniti, e determinata a dare l’assalto alla seconda posizione della classifica costruttori occupata dalla Mercedes. In tutto ciò, in casa Maranello si ha anche lo sguardo già rivolto al futuro. Di seguito le parole dei piloti Lewis Hamilton e Charles Leclerc.

Hamilton: «Stiamo andando nella direzione giusta, Roma non è stata costruita in un giorno ci vuole tempo per costruire»

«Sento che stiamo andando nella direzione giusta, Roma non è stata costruita in un giorno ci vuole tempo per costruire», ha esordito Hamilton in conferenza. «Essendo al mio primo anno nel team volevo essere rispettoso del modo in cui hanno fatto le cose in passato e semplicemente osservare e vedere quali sono i nostri punti di forza e quali sono i nostri punti deboli, per evidenziare dove sono i nostri punti deboli e le aree su cui dobbiamo lavorare. Credo che si stia iniziando a vedere parte dell’impatto del lavoro che stiamo facendo dietro le quinte, sento che il team sta rispondendo e spero che questo lavoro abbia effetto anche sulla vettura del prossimo anno», ha aggiunto.

Sulla Sf-25: «È una vettura che non ho contribuito a sviluppare nel corso degli anni. Si spera che dal prossimo anno il mio contributo venga inserito nella monoposto 2026, che sarà una vettura alla cui realizzazione ho contribuito o contribuirò».

Sul suo ambientamento nella Scuderia: «Penso che stiamo davvero facendo progressi con il team e che abbiamo un ottimo rapporto. In particolare dopo la pausa estiva. Penso che le cose abbiano iniziato a migliorare, e si tratta solo di costruire fiducia e comunicazione. Inoltre, sto entrando in un team in cui l’inglese non è la prima lingua, e io non parlo italiano, quindi si tratta di trovare un terreno comune. E il fatto è che tutti vogliamo vincere. Siamo tutti qui per raggiungere lo stesso obiettivo e dobbiamo solo continuare a spingere. Ecco perché cerco di mantenere tutti motivati nei weekend difficili, cercando di tenere alto il morale. Ma quest’anno abbiamo cambiato molte, molte cose che avevo suggerito e che non erano state fatte in passato, quindi mi hanno ascoltato. Non cambia tutto immediatamente, così su due piedi. Ci vuole tempo per costruire qualcosa. E come ingegneri, hanno davvero bisogno di prove. Hanno bisogno di numeri. È su questo che lavorano. Quindi a volte devi insistere per ottenere determinati cambiamenti».

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Leclerc: «Non abbiamo la velocità per giocarcela con McLaren e Red Bull»

Lecler ha invece lasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport. Quello in Messico sarà un weekend importante in ottica campionati piloti, con Max Verstappen che insegue Lando Norris ed Oscar Piastri a distanza ravvicinata dopo la rimonta avviata in estate. «Noi arbitri del Mondiale? No, non abbiamo la velocità per giocarcela con McLaren e Red Bull. Meglio rimanere con i piedi per terra, in Texas siamo arrivati terzi, ma abbiamo fatto tutto alla perfezione», ha detto il monegasco. E sull’esordio dell’amico-pilota Antonio Fuoco in F1 in occasione delle prime prove libere: «Ho un rapporto speciale con Antonio, siamo stati insieme nella Ferrari Driver Academy e in F2 in Prema nel 2017. È importantissimo per noi nel lavoro al simulatore ed è fondamentale per questi piloti avere dei riscontri con la vettura vera e propria per poi proseguire nel lavoro virtuale da applicare al reale».

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