Conte ad Acerra: «Sono cresciuto in un oratorio avevamo un campo pieno di buche che per noi era San Siro»

Al centro sportivo diocesano intitolato a Roberto Lorentini: «La violenza non deve vincere mai, che sia in uno stadio, per strada o in un focolare domestico»

Pagelle conte

Napoli's Italian coach Antonio Conte looks on prior to the Italian Serie A football match between AC Milan and SSC Napoli at San Siro stadium in Milan, northern Italy, on September 28, 2025. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)

Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, in visita Acerra per l’intitolazione di alcuni locali del centro sportivo diocesano a Roberto Lorentini, medico toscano morto insieme ad altre 38 persone nella calca durante la finale di Coppa dei Campioni dell’85 nello stadio Heysel in Belgio. In occasione della cerimonia l’allenatore azzurro ha rilasciato alcune dichiarazioni di fronte ai tanti bambini presenti. Di seguito le sue parole riportate dall’Ansa:

«La violenza non deve vincere mai, che sia in uno stadio, per strada o in un focolare domestico. Dobbiamo essere intransigenti e cercare sempre una via diversa. Essere qui oggi mi riporta a quando ero bambino sono cresciuto in un oratorio, e non avevamo questo campo bellissimo, ma un campo pieno di buche che per noi era San Siro. Sono cresciuto facendo il chierichetto e servendo messa: i miei genitori mi hanno sempre indirizzato a cercare di superare le difficoltà con la fede. E mi fa piacere essere qui e vedere che c’è sempre una connessione tra fede e sport».

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