Barcellona, la politica di Laporta che cerca accordi politici con Uefa, Liga e Superlega per non rimanere isolato

Non fa parte dell'Eca (ora Efc) ma incontra Al-Khelaifi; ospita Figo pur di ammorbidire Ceferin sul Fair Play, lotta con Florentino Perez ma solo perché ha le elezioni

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Barcelona's President Joan Laporta addresses a press conference at the Camp Nou stadium in Barcelona on April 17, 2023. (Photo by LLUIS GENE / AFP)

Barcellona, la politica di Laporta che cerca accordi politici con Uefa, Liga e Superlega per non rimanere isolato

Abbracci tra Nasser Al-Khelaifi e Joan Laporta nella hall dell’hotel a Roma. Sono i nemici di Florentino Pérez, il Cid della Superlega. Ma Laporta ha bisogno di entrambi. Anche se i ricavi del Barcellona aumentassero, niente porrebbe fine alla crisi finanziaria del club come una Superlega, sia essa scissa o sponsorizzata dalla Uefa.

Laporta – scrive El Mundo –  ha poi bisogno della benevolenza dell’organizzazione presieduta da Aleksander Ceferin per il rispetto del Fair Play, del Camp Nou e persino del caso Negreira, a lungo termine. Vedersi in un contesto belligerante con il presidente del Madrid aiuta sempre in una stagione che si conclude con le elezioni. Lo

Laporta l’equilibrista

Laporta non ha paura di camminare sul filo del rasoio. Al contrario, è uno specialista. Ci ha già provato con il presidente della Liga Javier Tebas  che si è mostrato condiscendente nei confronti della sua influenza. Tebas vuole che il Barcellona si stacchi dalla SuperLega, anche dandolo per scontato, ma nulla lascia presagire una posizione ufficiale del genere, non ancora. Soprattutto se ci fosse un canale aperto tra la Uefa e A22 Sports Management, la società che gestisce la SuperLega, con la possibilità di un accordo futuro. 

 I rapporti con Al-Khelaifi

Al-Khelaifi presiede l’Associazione dei Club Europei (Eca, ora Efc). Insieme alla Uefa, martedì ha approvato la strategia commerciale per le competizioni maschili per il periodo 2027-33, come se la SuperLega non esistesse. Questo non impedisce che altre trattative proseguano. Laporta è tra i più interessati. Ha partecipato alla cena di ieri sera a Roma, ma non alle sessioni dell’Assemblea, poiché il Barcellona non è membro dell’Efc. Un modo per esserci senza esserci.

Il Barcellona aumenta i ricavi ma è rosso profondo

Prosegue El Mundo:

Al Barcellona i ricavi sono aumentati per la stagione 2024/25 a 964 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto al budget e 216 milioni di euro in più rispetto alla stagione precedente, grazie al nuovo contratto con Nike, al merchandising e alla vendita dei biglietti a Montjuïc. La previsione è di raggiungere 1,075 miliardi di euro in questa stagione, con l’apertura di Spotify al Camp Nou. Nonostante il club abbia registrato una perdita di 17 milioni di euro, il trend è positivo. Il problema è che Crowe, il revisore dei conti, ha corretto le perdite per il 2023/24, che sono salite da 90 milioni di euro a 180 milioni di euro, a causa della perdita di valore di Barça Studios, una delle leve magiche di Laporta . La valutazione nel 2023 è passata da 400 milioni di euro a 178 milioni di euro, con un calo di 226 milioni di euro.

Il ruolo di Ceferin nei debiti del Barcellona

Ciò mette in discussione uno dei pilastri della ristrutturazione finanziaria del club, approvata dalla Liga ma non dalla Uefa che ha multato il club per la leva finanziaria derivante dalla vendita dei diritti futuri. L’organizzazione di Ceferin ha ridotto la multa da 60 a 15 milioni di euro, a condizione del futuro rispetto del Fair Play. Questa multa ha aggravato le perdite dell’anno scorso e potrebbe gravare su quelle attuali qualora la grazia concessa all’organizzazione dovesse decadere. Laporta ha incontrato di nuovo a Roma il presidente della Uefa, che aveva già incontrato la settimana scorsa, nel palco del Montjuïc, e al gala del Pallone d’Oro, alla presenza del Barcellona. Dove Florentino non va, c’è il presidente del Barcellona. Il premio France Football , sponsorizzato dal Qatar, ha visto come vincitori Ousmane Dembélé e Al-Khelaifi. Laporta era molto interessato alla presenza di Ceferin al Montjuïc, anche se ciò significava ingoiare il rospo di Luis Figo (contestatissimo dai tifosi). I favori di Ceferin di cui il Barcellona potrebbe aver bisogno, non finiscono qui. Con l’inaugurazione del nuovo Camp Nou in sospeso, i criteri per la qualificazione alla Champions sono più stringenti di quelli della Liga, quindi la Uefa condurrà una propria valutazione in vista della seconda fase della competizione, che inizierà a marzo.

Il Caso Negreira

A lungo termine, rimane anche la minaccia del caso Negreira (l’arbitro sospettato di essere stato pagato dal Barça), ancora in fase di inchiesta. Se dovessero esserci condanne in tribunale penale, la Uefa, in attesa di una sentenza in Spagna, potrebbe attivare l’articolo 4.2 del Regolamento della Champions League ed espellere il Barcellona. Il caso Negreira riguarda i pagamenti del Barcellona, tra il 2001 e il 2018, per oltre 7 milioni di euro a società legate a José María Enríquez Negreira, ex vicepresidente della Commissione arbitrale spagnola. La Procura accusa il club di corruzione sportiva per aver tentato di ottenere favori arbitrali; il Barcellona sostiene invece che si trattasse di consulenze tecniche. L’inchiesta è ancora in corso e, pur non avendo portato a sanzioni sportive, ha gravemente danneggiato l’immagine del club e della Liga.

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