Allenatori, è finito il tempo degli integralisti. Non è un caso che Allegri sia tornato di moda (Libero)
Il calcio, dopo anni di rivoluzioni tattiche, ha riscoperto il valore del pragmatismo. È il trionfo dell’intelligenza gestionale sulla furia ideologica.

Ci Lecce 29/08/2025 - campionato di calcio serie A / Lecce-Milan / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri
Allenatori, è finito il tempo degli integralisti. Non è un caso che Allegri sia tornato di moda (Libero)
Su Libero Claudio Savelli – giornalista non certo fautore del calcio all’antica, anzi – scrive en passant, in un inciso di un articolo sul campionato italiano, del mutamento in atto per gli allenatori.
Scrive Savelli:
Siamo entrati in una nuova era per gli allenatori. Il gioco, in una fase di “plateau” a livello globale dopo anni di rivoluzioni tattiche, ha riscoperto il valore del pragmatismo. I tecnici più dogmatici, anche i maestri dell’uomo contro uomo come Juric e lo stesso Gasperini, stanno smussando i loro angoli, adattandosi alle rose a disposizione. È finito il tempo degli integralisti. In questo scenario, non è un caso che un maestro di gestione come Allegri sia tornato improvvisamente di moda, o che un giovane come Chivu stia cambiando l’Inter «dal fondale, prima che dalla superficie», senza strappi traumatici. È il trionfo dell’intelligenza gestionale sulla furia ideologica.
A proposito del campionato, scrive:
Chi vincerà? La risposta che ci danno questi primi 50 giorni è chiara: non la rosa più forte, né quella più completa, ma la squadra che troverà un “senso della missione” totalizzante.
Allenatori – Allegri non guarda il rigore di Pulisic, poi se lo fa raccontare e esplode: «Gli avevo detto di non tirare di piatto»
Juventus-Milan è terminata 0-0, con Christian Pulisic che ha fallito il rigore che poteva portare i rossoneri in vantaggio, calciando alto alla sinistra del portiere. Il tecnico Max Allegri non aveva voluto vedere il penalty.
Quando si è sentito il boato dei tifosi bianconeri che esultavano, Allegri si è girato verso il suo vice Landucci per farsi raccontare lo sviluppo del rigore. Gli ha chiesto se Di Gregorio l’aveva parato, ma Landucci gli ha dato una risposta negativa. E quindi, come riportato dal Corriere della Sera, il tecnico del Milan h posto un’altra domanda:
«Ha tirato di piatto? Ma come? Glielo avevo detto di non farlo».
Chissà se Conte si è addormentato durante Juve-Milan
Scrive Vaciago su Tuttosport:
Ammesso che non si sia addormentato già prima della fine, Antonio Conte ha serenamente preso sonno dopo Juventus-Milan, perché no, nessuna delle due squadre può insidiare le sue ambizioni di rivincere lo scudetto. Impantanate in una mediocrità tecnica terrificante e pietrificate dalla paura di perdere, le due squadre hanno svelato i loro limiti qualitativi, la ristrettezza delle soluzioni tattiche e un esiguo spessore caratteriale. Il rigore sbagliato da Pulisic e il gol mangiato da Leao da due metri pareggiano moralmente il goffo movimento di David che scivola sgraziato sul pallone del potenziale 1-0 e la paratona di Maignan su Gatti, l’effi cacia del cui tiro, tuttavia, non è parsa di quelle mortali. E da quest’ultimo ragionamento si intuisce che si è tenuto conto degli errori più che delle occasioni, per dare l’idea del livello bassino dello spettacolo sportivo in campo. La classifica è ancora poco intellegibile ed è senza dubbio molto presto, ma le ambizioni del Milan (che sono state, più che altro, affibbiate ai rossonero dopo le ultime vittorie) ne escono un po’ ridimensionate. La Juventus infila il quinto pareggio consecutivo ma ha problemi più gravi rispetto al mero dato statistico intorno al quale si può ricamare, ma che non dimostra niente e spiega ancora meno.