Alla Juventus servirebbe un Mario Draghi. Ma oggi va bene anche un Giuseppe Conte come Spalletti

L'ideale sarebbe un profilo alla Deschamps, o Zidane. Che però mal si conciliano i conti della casa e allora va bene Spalletti che è più di un governo balneare

Kissinger Juventus Mario Draghi

New York (Stati Uniti) 19/09/2022 - 57° Annual Award Dinner / foto Ufficio Stampa Presidenza Consiglio Ministri/Image nella foto: Mario Draghi-Henry Kissinger

Alla Juventus servirebbe un Mario Draghi. Ma oggi va bene anche un Giuseppe Conte come Spalletti

Alla Juventus di Elkann e Comolli servirebbe un Mario Draghi, un fenomeno della panchina, per rassicurare i mercati e per ridare a Madama l’aura di una squadra vincente e riconosciuta a livello internazionale. Insomma, ci vorrebbe uno come Zinedine Zidane o uno come Jurgen Kloop oppure un Didier Deschamps, allontanata all’epoca da Corso Galilei Ferraris dopo la promozione in serie A.

Conti alla mano, un Mario Draghi della panchina costa parecchi denari. E tra il fair play finanziario e la proprietà elkaniana, un profilo del genere appare più un sogno che altro. E allora rifugiarsi su un presidente del Consiglio che ha già governato in passato in situazioni di instabilità può essere la soluzione, almeno utile a raggiungere l’obiettivo stagionale che al netto dei sogni scudettiani è il posto in Champions. Poi se arriva qualcosa in più, tanto meglio.

Ecco perché l’ipotesi Spalletti, messa da parte la polemica sul tatuaggio dello scudetto al Napoli, resta quella migliore in questa fase delicata dei bianconeri. Spalletti è di fatto un premier che ne ha viste tante, essendo stato alla guida di piazze come Roma, Napoli, Inter. È più di un traghettatore di un esecutivo balneare. È l’uomo di campo che riuscirebbe a mettere ordine in casa bianconera e forse a trarre il meglio dalla rosa attuale che resta imperfetta ma non da buttare. Ricorda insomma Giuseppe Conte nel 2019 quando riuscì a guidare Palazzo Chigi assieme alla sinistra nel corso della tempesta Covid. Possiamo dire che l’avvocato del popolo in quel frangente non sfigurò. Anzi. È vero dunque che urgerebbe un fuori quota alla Draghi, ma Spalletti è pur sempre un allenatore-premier di prima fascia.

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