Alcaraz e Sinner davvero vincono perché i campi sono tutti uguali? Secondo Athletic non è così

Non ci sono parametri indiscutibili per misurare la velocità dei campi. Hanno vinto su superfici diverse, di certo si adattano meglio alle superfici su cui oggi si gioca di più

Sinner alcaraz

Spain's Carlos Alcaraz (L) shakes hands with Italy's Jannik Sinner after winning the men's singles final match on day 15 of the French Open tennis tournament on Court Philippe-Chatrier at the Roland-Garros Complex in Paris on June 8, 2025. (Photo by Dimitar DILKOFF / AFP)

Alcaraz e Sinner davvero vincono perché i campi sono tutti uguali? Secondo Athletic non è così

Scrive Athletic:

Quando Roger Federer ha partecipato al podcast Served di Andy Roddick in occasione della Laver Cup, probabilmente non immaginava che una sua riflessione sulla velocità dei campi di tennis avrebbe scatenato un acceso dibattito nel mondo del tennis.

Le parole del campione svizzero hanno portato Alexander Zverev, numero 3 del mondo, a insinuare che i tornei favoriscano deliberatamente i suoi principali rivali, i numeri 1 e 2 del ranking, Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Lo riporta il giornale sportivo del New York Times che interviene nel dibattito sulla velocità dei campi da gioco

Per Federer i campi di tennis si stanno omologando indipendentemente dalla superficie

Scrive Athletic:

Federer ha tracciato una breve storia di come le superfici – terra, erba e cemento – si siano omogeneizzate negli ultimi trent’anni. Secondo lui, il tennis sarebbe più interessante se i giocatori di vertice dovessero affrontare gli stessi avversari su campi “ultraveloce” e “superlenti”, invece di trovarsi condizioni simili in ogni torneo. “Capisco la rete di sicurezza che vedono i direttori dei tornei, rallentare la superficie, perché il giocatore più debole deve fare colpi straordinari per battere Sinner, mentre se il campo è veloce può magari piazzare qualche colpo giusto al momento giusto e superarlo. E così i direttori dei tornei pensano: ‘Ahhh, in realtà mi piace avere Sinner e Alcaraz in finale’”, aveva spiegato Federer.

Per Federer i direttori vogliono sempre la finale Alcaraz-Sinner

Parole cui si è accodato Zverev.

Intervistato allo Shanghai Masters, torneo di tennis che quest’anno ha visto un rallentamento significativo dei campi secondo i dati del Court Pace Index (CPI), il tedesco ha dichiarato: “Odio quando è tutto uguale. So che i direttori dei tornei vanno in quella direzione perché vogliono che Jannik e Carlos vadano bene in ogni torneo, ed è quello che preferiscono.” Sinner ha subito chiarito la sua posizione: “Noi non… almeno io non creo i campi”, mentre Alcaraz non era presente a Shanghai a causa di un infortunio alla caviglia.

Come si misura la velocità di un campo da tennis?

Athletic si domanda se il dibattito stia realmente in piedi.

Ma quanto può essere oggettiva la velocità dei campi? Il Cpi (Court Pace Index) misura l’attrito e la velocità di ritorno della pallina, considerando anche condizioni meteo e stile di gioco, ma resta una metrica limitata: riguarda principalmente il campo principale di un torneo e i dati storici non sono facilmente disponibili. Per questo si utilizzano anche altri indicatori, come il tasso di ace e la durata degli scambi, pur senza considerare variabili importanti come le palle o l’altitudine. In realtà, la velocità percepita di un campo cambia anche in base al giocatore, al momento della giornata e alle condizioni ambientali. Un colpitore potente sotto il sole percepirà un campo diversamente rispetto a un giocatore più basso o a una partita in condizioni di umidità. Anche la location dei tornei incide: il Canadian Open alterna annualmente Toronto e Montreal, mentre eventi ad alta quota risultano più veloci di quelli al livello del mare.

Alcaraz e Sinner vincono perché si adattano meglio alla superficie

Athletic giunge alla conclusione che

Sinner e Alcaraz non vincono i tornei grazie alla velocità dei campi, ma perché il loro stile di gioco si adatta meglio alle superfici in cui si gioca oggi. Alcaraz, ad esempio, ha saputo usare la varietà nel finale del Roland Garros, Sinner ha resistito agli attacchi a Wimbledon e Alcaraz ha mostrato ancora più opzioni all’Us Open su un campo più veloce. Zverev, al contrario, mantiene uno stile più uniforme, mentre l’iper-aggressività di Sinner e Alcaraz e la loro capacità di trasformare difesa in attacco da ogni posizione rappresentano il modo più efficace – e raro – di giocare oggi.

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