Rafa Marin: «Al Napoli ho giocato molto poco ma ho imparato tantissimo, ero circondato da giocatori top»
Il difensore alla Gazzetta: «Bisogna apprendere sempre e in ogni situazione. E poi l’ambiente della città, incredibile. Il lungomare stracolmo di gente nel giorno dello scudetto non lo dimenticherò mai»

Mg Monza 19/04/2025 - campionato di calcio serie A / Monza-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Rafa Marin
Rafa Marin, difensore del Villarreal, in prestito dal Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport in merito al suo momento attuale, tornando sulla sua avventura in azzurro.
Le parole di Rafa Marin
«Diciamo che per ora tutto procede bene. Il Madrid mi ha venduto al Napoli inserendo nella cessione la possibilità di una ‘recompra’. Il Napoli mi ha prestato al Villarreal e io ora penso solo al club attuale, per un motivo molto semplice: dipende tutto da me. Saranno le mie prestazioni a scrivere il mio futuro. Siamo ad inizio stagione ed è inutile pensare al finale».
Sulla sua esperienza al Napoli
«Al Napoli sono arrivato pieno di speranze e sono stato molto bene. Ho giocato poco, o molto poco, sicuramente di meno di quanto mi auguravo, ma quando sono stato chiamato in causa penso di aver risposto e comunque nessun rimpianto o lamentela: tecnicamente e umanamente sono cresciuto tantissimo, è stato un anno che mi ha arricchito molto. Conte è un grande allenatore ed ero circondato da grandi giocatori. Ho imparato moltissimo. Uno deve essere una spugna, bisogna apprendere sempre e in ogni situazione. E poi l’ambiente della città, incredibile. Il lungomare stracolmo di gente nel giorno dello scudetto non lo dimenticherò mai».
Sul Villarreal
«Il Villarreal e Marcelino mi volevano già a gennaio. Non fu possibile venire allora, l’ho fatto in estate. Non avevo altro in testa vista la fiducia che hanno dimostrato nei miei confronti, e non potevo chiedere di più. Società organizzatissima, ottimo ambiente, grande qualità tecnica, ambizioni notevoli. E il plus di giocare la Champions. Ripeto, situazione impossibile da migliorare».
Sul minutaggio attuale
«Sì, sono felicissimo di star giocando tanto. In poche settimane ha giocato più che in tutta la scorsa stagione. Il giocatore vuole giocare e quando lo fa tutto scorre al meglio. Le cose vanno bene per me e per la squadra ma ripeto, nulla da dire su quanto successo a Napoli».
Sulla possibilità di tornare al Real
«Non saprei. La recompra c’è con tutti i giovani che vendono. È una cosa che è lì in un angolo della mia testa ma sinceramente non ci penso, anche perché non fa bene perdere energie su cose che non siano legate al quotidiano. Penso solo a migliorare e a crescere, sono giovane e devo fare ancora tanta esperienza. L’anno scorso mi è toccato ciò che a noi giocatori piace meno, giocare poco, ora al momento ho spazio, vedremo nei prossimi mesi. Al Real fanno le cose bene, aiutano a far progredire al meglio il giocatore ma anche, e forse soprattutto, la persona. Ti preparano. Poi è chiaro che la strada per la prima squadra è stretta e complicata, a volte dipende da piccoli dettagli, persino da un pizzico di fortuna, ma la formazione professionale è di primissimo livello. Ti insegnano a vincere e ad essere sempre concentrato, dentro e fuori dal campo, e ad affrontare con sicurezza la vita reale, che a volte è diversa da quello che si immagina un ragazzo che sogna di fare il calciatore».
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Sul sogno di vestire la maglia della Spagna
«Per me è motivo di orgoglio. Me la sono goduta nel mio percorso giovanile fino all’Europeo Under 21 di questa estate e ora vedremo. Nella nazionale maggiore tra gli altri in mezzo alla difesa ci sono due giovanissimi come Cubarsí e Huijsen che sono ottimi giocatori, ma il sogno esiste. E ancor di più nell’anno del Mondiale: il sogno è doppio».