Novella Calligaris: «Allucinante chiedere le medaglie vinte dalle tedesche dell’Est, erano vittime, qualcuna è morta»

L'ex nuotatrice a La Stampa: «C'è chi ha figli deformi, l'unica cosa che hanno è la medaglia. Ho accettato di attraversare lo Stretto di Messina a nuoto. A 68 anni»

Novella Calligaris

Dc Roma 18/05/2025 - 92° CSIO Roma 2025 / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Novella Calligaris

La Stampa, con Stefano Mancini, ha intervistato Novella Calligaris, ex campionessa di nuoto italiana. Due medaglie olimpiche, le prime per l’Italia del nuoto, e l’attentato terroristico vissuto in diretta a Monaco. Poi il record mondiale a Belgrado e l’addio allo sport a 19 anni.

Lei a Monaco nel 1972 è stata la prima medagliata del nuoto olimpico azzurro: che ricordi ha di quei giorni?

«Il mio obiettivo era entrare in finale. Bubi (Dennerlein, ndr) si era accorto che avevo uno stato di forma molto alto, però non lo faceva capire neanche a me. Presi un argento e due bronzi. A fine gare guardavo il tabellone per capire se indicava la posizione o la corsia».

La Germania dell’Est praticava il doping di Stato. Non crede che sarebbe stato giusto cancellarne i risultati?

«Io intanto le ho battute le ex Ddr, sia ai Giochi olimpici sia al Mondiale. Però trovo allucinante che ci siano state atlete olimpiche che hanno chiesto indietro le medaglie vinte dalle tedesche dell’Est. Quelle ragazze erano vittime: c’è chi è morta, chi ha cambiato sesso, chi ha figli deformi. La medaglia è l’unica cosa che hanno».

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Nella sua Olimpiade ci fu l’attentato terroristico palestinese, 17 morti tra la nazionale israeliana, il commando di Settembre nero e un poliziotto. Che ricordo ha?

«Ero in camera con Chicca Stabilini anche lei nuotatrice. Non ci accorgemmo di nulla perché i villaggi maschile e femminile erano separati dal filo spinato. Io volevo ritirare i pass per seguire le gare dell’atletica. Uscii ma fui presa di peso e riportata in camera. Da lì comunicavamo con il citofono. Facevamo una sorta di cronaca, ma solo al ritorno a Malpensa abbiamo davvero capito che cosa era successo».

Che rapporto ha con Federica Pellegrini?

«Buonissimo, è una bella donna, una mamma, una moglie. Su certe cose non siamo d’accordo, ma è anche un fatto generazionale».

Nuota ancora?

«Dopo mezzo secolo lontano dalle piscine ho scoperto il nuoto in acque aperte. Me l’hanno proposto per festeggiare il 75° anniversario dell’associazione Olimpici azzurri. Io lancio sempre il sasso, non potevo nascondere la mano. E così ho accettato di attraversare lo Stretto di Messina a nuoto. A 68 anni».

I muscoli si sono ricordati degli allenamenti di una volta?

«Sì, è una sensazione bellissima. Io non sono più entrata in piscina perché la sentivo come una gabbia. In mare c’è l’apertura, c’è l’orizzonte, ci sono i pesci e gli scogli. C’è tutto un mondo. Mi sono allenata per venti giorni, ho modificato la bracciata e via».

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