La Federcalcio ha la cura per il disastro arbitrale: togliere agli arbitri il controllo degli arbitri (Repubblica)

Oggi è l'associazione arbitri che gestisce la selezione. I giochini politici portano a promozioni politiche. La federcalcio vuole creare una struttura autonoma con Serie A e Serie B

ref cam arbitri

Roma 23/12/2023 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Image Sport nella foto: Andrea Colombo

La Federcalcio ha la cura per il disastro arbitrale: togliere agli arbitri il controllo degli arbitri (Repubblica)

Ne scrive Repubblica con Matteo Pinci. Di fatto scrive che la Federcalcio vuole creare una struttura arbitrale autonoma dall’associazione arbitri ed estranea ai giochetti politici che favoriscono promozioni di fischietti evidentemente non all’altezza. Certo – aggiungiamo noi – poi bisognerebbe cosa accadrebbe con la struttura autonoma (anche lì sorgeranno i giochetti di potere) ma il disastro arbitrale ha raggiunto vette talmente alte che non si può non intervenire.

Scrive Repubblica:

Se risolverà i problemi del Var è presto per capirlo. Ma sul tavolo della Federcalcio, proprio nei giorni di fuoco per gli errori commessi nelle prime quattro giornate, c’è la riforma del settore arbitrale. Il progetto ha un obiettivo: togliere all’Associazione arbitri il controllo sui fischietti di A e B. Creando una struttura autonoma, fuori dai giochi politici e dalla consorteria delle sezioni locali dell’Aia, che promuova e scelga gli arbitri più bravi e li gestisca in un sistema ispirato al professionismo.

Oggi è l’Aia, l’associazione arbitri, che dirige il sistema di selezione, con gli esiti che vediamo.

In questo modo, prosegue Repubblica:

il rischio è che non emergano solo i migliori, ma che le promozioni siano utili anche a premiare le rappresentanze locali più importanti. Dinamiche politiche che hanno spesso riempito le graduatorie arbitrali di figure di livello medio-basso a danno di altri. Come in un partito.

La Federcalcio vuole togliere all’Aia la scelta dei fischietti migliori. E affidarla a una struttura autonoma che gestisca gli arbitri d’élite.

Ovviamente l’associazione arbitri non l’ha presa bene.

La federazione ne ha parlato già con la serie A e la B. Anche con l’Aia, incontrando, com’era prevedibile un’ostilità feroce: l’Assoarbitri, già privata del diritto di voto in assemblea, perderebbe ulteriore potere.

Chi coordinerà la struttura? Potrebbe essere un direttivo a tre, con un rappresentante a testa per Figc, Lega di A e Lega di B, con il potere di scegliere il designatore e la sua squadra di tecnici: un nuovo vertice fatto pur sempre di arbitri, ma inserito nell’alveo della Figc e sottratto al controllo dell’Aia.

Domanda finale:

Ma cosa ne pensano gli arbitri? Ne parlano spesso, con opinioni discordanti. Ma guardano con favore a un possibile nuovo inquadramento contrattuale. In modo da non essere più professionisti solo di fatto. 

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