La Federatletica mondiale: in 25 anni 60 atlete biologicamente maschi in finale. Caster Semenya oggi sarebbe bandita
Il Times. Dovrebbe sottoporsi a terapie di soppressione del testosterone. Nell'atletica c'è un sovra-dimensionamento degli atleti con Dsd (disordini dello sviluppo sessuale)

Roma 02/06/2016 - IAAF Diamond League Golden Gala Atletica Leggera / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Caster Semenya ONLY ITALY
Secondo i dati raccolti da World Athletics, la federazione mondiale di atletica leggera, negli ultimi 25 anni tra 50 e 60 atlete con vantaggi biologici maschili sono arrivate in finale nella categoria femminile di campionati mondiali e continentali. Le donne che vogliono gareggiare nella categoria femminile ai Mondiali di atletica leggera in corso a Tokyo hanno dovuto prima sottoporsi a un nuovo test di sesso biologico. Introdotto per proteggere l’integrità della competizione.
Lo scrive il Times
Tra il 2000 e il 2023 ci sono stati in totale 135 finalisti nell’atletica mondiale
Il dottor Stéphane Bermon, responsabile del dipartimento medico e scientifico di World Athletics, ha illustrato la portata del fenomeno degli atleti con Dsd (disordini dello sviluppo sessuale) ai massimi livelli. Secondo Bermon, i test sul sesso sono necessari per una “sovra-rappresentazione” di atleti con Dsd tra i finalisti. La federazione ha sostenuto davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport, in una serie di contenziosi legali, che nell’atletica il numero di individui Dsd è 140 volte superiore rispetto alla popolazione generale. Nella presentazione di Tokyo la stima è salita a 151,9 volte. Tra il 2000 e il 2023, ha detto Bermon, ci sono stati in totale 135 finalisti con Dsd nelle competizioni internazionali d’élite, considerando che alcuni atleti hanno partecipato a più di una finale. Gli atleti Dsd sono maschi con assetto cromosomico xy completo, ma con “genitali ambigui” . “Alcune strutture interne”, generalmente registrati come femmine alla nascita: episodi che si verificano soprattutto in Paesi meno sviluppati.
Caster Semenya oggi non sarebbe ammessa
Ancora il Times:
Non sono mancati casi di enorme risonanza. La sudafricana Caster Semenya ha vinto due titoli olimpici negli 800 metri nel 2012 e 2016, mentre la namibiana Christine Mboma ha conquistato l’argento nei 200 metri ai Giochi del 2020. Le nuove regole introdotte da World Athletics ora le escludono dalle competizioni, a meno che non si sottopongano a terapie di soppressione del testosterone. I dati di World Athletics si basano sui test antidoping, che rivelano alti livelli di testosterone e danno il via a ulteriori accertamenti. Bermon ha sottolineato che la federazione sta “tracciando la strada in questo campo”, con il presidente Lord Coe deciso a fare della categoria femminile “una categoria protetta”.
Oggi obbligo test per determinare se una persona è biologicamente maschio
Prima di questi Mondiali, alle atlete è stato richiesto di sottoporsi una sola volta nella vita al test per il gene SRY. Il test determina se una persona è biologicamente maschio, attraverso un tampone o un prelievo di sangue. Le nuove regole sono entrate in vigore dal 1° settembre. Sono state previste disposizioni transitorie per “un numero molto ristretto di atlete DSD note” che, in base al regolamento 2023, continuano a mantenere il testosterone sotto i 2,5 nmol/L. World Athletics precisa di non aver dovuto introdurre misure simili per gli atleti transgender perché, al momento, non ci sono atleti transgender che competono ai massimi livelli nell’atletica leggera.